di Marco Lungo
Amici, come consuetudine ormai da qualche anno, si è svolta a settembre a Napoli in la consegna dei premi del Gambero Rosso alle migliori pizzerie italiane valutate nella sua omonima Guida. E’ sempre una bella festa, un modo per far ritrovare i protagonisti del mondo della Pizza tutti quanti insieme, insomma, un evento importante del settore.
Ecco: del settore.
Già amici miei, perché questa occasione da tempo è diventata sempre più simile ad un festival del cinema.
Festival, carissimi, sì. Uso questo termine perché questo alla fine mi sembra sia il destino di questa premiazione. E allora? Allora la questione è semplice, è quella da cui è partita questa mia riflessione: i Tre Spicchi, corrispondono poi alla valutazione che ne dà il pubblico? Oppure sta diventando una specie di “Premio della Critica” cinematografico, in cui si danno Palme e David a film che nessuno poi andrà a vedere? Il Premio della Critica, corrisponde al Premio del Pubblico?
La questione oggi si può dirimere abbastanza facilmente, carissimi. Abbiamo TripAdvisor che, per semplice legge di statistica, all’aumentare del numero di recensioni affina la sua precisione di risultato, per cui usarlo in questo confronto è forse il meglio che si può fare. Infatti, quando poi si superano le varie centinaia di recensioni, quelle false giocoforza diluiscono il loro valore, positive o negative che siamo, e la valutazione che se ne trae è abbastanza realistica.
Ora, non usciamocene fuori che chi scrive su TripAdvisor ne capisce poco o si atteggia ad esperto, non facciamolo neanche questo ragionamento. Loro sono comunque il pubblico, sono quelli che pagano e vanno nel locale tutte le sere, e che siano mediocri o eccelsi nei loro giudizi, quelli sono, quelle sono le persone per cui tutti noi che scriviamo lavoriamo e non dobbiamo mai scordarcelo. Noi siamo al loro servizio, noi dobbiamo essere onesti con loro, non sono una massa informe ed inetta da influenzare secondo i nostri comodi, come purtroppo sempre di più si vede o si vuole fare, in maniera più o meno nota ma sempre più sotto gli occhi di tutti. Il problema dell’etica è diventato nodale nel nostro settore di divulgazione enogastronomica, e la mancata vigilanza o la pigra acquiescenza sta portando sempre più molti a ritenere normale cose che sono scorrette nell’essenza stessa del gesto e della morale. Ricordate? Ne scrissi qualche mese fa al proposito e Luciano Pignataro ne ha scritto a tal proposito sul Mattino.it, lo stesso giorno della premiazione del Gambero Rosso.
Bene, e allora, che è uscito fuori da questo confronto? Beh, vi riporto le cose così come si presentano a tutti facendo quello che ho fatto io, cioè elenco dei Tre Spicchi di quest’anno e valutazione del pubblico estratta da TripAdvisor. Per congruenza, quindi, la valutazione di 4,5 di TripAdvisor dovrebbe essere più o meno sempre quella dei locali che la Guida ritiene di dover segnalare al pubblico, ed invece si nota che spesso non è così, con discese fino al 3,5.
Con ciò, affermo che non penso che la classifica della Guida debba essere coincidente con TripAdvisor ma che in una differenza di valutazione che va da 3,5 a 4,5, ci sono in maniera praticamente certa altri locali da segnalare con maggiore probabilità di essere degni di esserlo, perché è comunque compito di una Guida dare indicazioni al lettore di chi si avvicina di più ad avere caratteristiche di successo nel pubblico, adempiendo così al suo compito di elezione dell’essere al suo servizio, e non del volerlo in qualche modo condizionare nelle scelte.
Per evitare di andare troppo per le lunghe, ho ritenuto di fare questa analisi solo per Roma e Napoli, le due città più importanti per il settore della Pizza, però la situazione è analoga in tutta Italia, come realtà di fondo, e potete verificarlo benissimo voi stessi, così come ho fatto io.
Iniziamo con Roma.
(*)Vende soprattutto prodotti alimentari
(**) Vende principalmente pane e prodotti da forno
E invece, chi “premia” il pubblico di TripAdvisor a Roma? Eccoli di seguito,
1° – Pizzeria Loffredo, “4,5” TripAdvisor, 869 recensioni, non presente nella Guida
2° – Pinsere Roma, “4,5” TripAdvisor, 2.993 recensioni, non presente nella Guida
3° – Il Tamburello di Pulcinella, “4,5” TripAdvisor, 630 recensioni, non presente nella Guida
E adesso il quadro di Napoli e Campania in generale.
(*) All’interno di Eccellenze Campane non c’è solo la pizzeria di Guglielmo Vuolo ma anche altre offerte ristorative e vendita di prodotti.
Ed ecco invece le preferenze del pubblico su TripAdvisor per le zone dei rispettivi Tre Spicchi:
Caiazzo (GR: Pepe in Grani)
Pepe In Grani “4” TripAdvisor, 2.133 recensioni, 2° su 24 del luogo
Caserta (GR: I Masanielli)
I Masanielli “4,5” TripAdvisor, 1.034 recensioni, 6° di 277 del luogo
Napoli (Pizza tonda seduti) (GR: Starita / Sorbillo)
Starita “4,5” TripAdvisor, 5.478 recensioni, 20° di 2.215 del luogo (pizza tonda seduti)
Napoli (Pizza fritta) (GR: La Masardona)
1947 Pizza Fritta “4,5” TripAdvisor, 223 recensioni, 1° del luogo, non presente nella Guida
Ottaviano (GR: Villa Giovanna)
Villa Giovanna “4,5” TripAdvisor, 286 recensioni, 1° di 26 del luogo
Palma Campania (GR: Era Ora)
Cerere e Bacco “4,5” TripAdvisor, 15 recensioni, 4° di 26 del luogo, non presente nella Guida
San Giorgio a Cremano (GR: Fratelli Salvo da Tre Generazioni)
Pizzeria Ristorante Galante Tutino, 3° su 54 del luogo (prevalente pizzeria), non presente nella Guida
Insomma, amici, c’è di che riflettere.
Vi invito a farlo in maniera del tutto personale e scevra da pregiudizi, a trarre le vostre conclusioni in termini del come e del perché le cose possano stare in questo modo. Ciò che si è sentito nel periodo successivo in termini di polemiche e scandali di cadute di stile e di mancanza assoluta di deontologia da parte di sedicenti consulenti e/o giornalisti professionisti, può dirvi qualche cosa ma non è a mio avviso il punto nodale. I dati si interpretano, certo, e le varie angolazioni e predominanze di focus possono cambiare il senso totale di una analisi.
Qui vi invito solo a leggere, considerare, valutare e darsi delle risposte proprie, personali che, se volete, condividerete con me nei commenti a seguire.
Il mio ragionamento si ferma solo alla attendibilità di un qualcosa che dovrebbe, vorrebbe o pretende di esserlo ma, soprattutto, basa la sua esistenza su quello che scrissi in un mio recente articolo di qualche settimana fa: Il critico deve criticare per gli chef o per i lettori? E poi: basta classifiche! alla sua domanda essenziale che viene posta da un lettore che si affida ad una Guida per sapere “Ma lì, come si mangia?”.
Affidabilità.
Amici, cosa ne pensate, una volta arrivati a leggere fin qui?
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