Abbiamo un po’ fatto il pelo e il contropelo in Campania alla Guida del Gambero Rosso, che ha il punto debole di avere consulenti di pizzerie e organizzatori di serate tra i collaboratori. Abbiamo visto anche che qualche realtà come Villa Giovanna a Ottaviano non è stata aggiornata, al punto di non accorgersi che tutti e quattro i pizzaioli della foto erano andati via. Ora vediamo quali sono le lacune più gravi
NAPOLI
Qui il discorso è particolare, perché sono talmente tante le pizzerie che è difficile non sbagliare. Alcuni clamorosi errori che comunque sono oggettivi però ci sono.
Pizzeria storica a Porta San Gennaro che ha realizzato il cambio generazionale.
Il faro dei Tribunali, acceso quando tutto era spento. Dove venne Clinton a mangiare la pizza a portafoglio per intenderci. Anche qui il cambio generazionale è stato fatto e non registrato.
Proprio di fronte alla Feltrinelli della Stazione, ha rinnovato i locali a gennaio.
Gaetano Genovesi
Forse l’abbaglio più forte. Ogni sera file e file, pieno a pranzo. Com’è possibile non inserirlo?
Mattozzi di Paolo Surace
Storica pizzeria imperdibile in città
Port’Alba
La più antica pizzeria del mondo
ACERRA
Giglio
Gaetano Giglio è uno dei giovani più promettenti della provincia di Napoli.
La famiglia Autolitano è un riferimento assoluto.
ISCHIA
Limoneto
Ivan Veccia sta lavorando bene. Perché ignorarlo?
POZZUOLI
10
Ok, Diego Vitagliano ha aperto a metà settembre e la guida era chiusa. Ma si sapeva da mesi del trasferimento.
ORTA DI ATELLA
Lioniello
Uno dei migliori impasti della Campania, molto vivace sui social con bei video. Clamoroso non inserire uno dei protagonisti della new wave casertana.
SALERNO
Resilienza
Assenza a dir poco stupefacente. Per il Gambero la città è ferma agli anni ’70.
VALLO DELLA LUCANIA
Da Zero
La pizzeria che più ha fatto parlare, lavoro sui grani del Cilento, scambi con pizzaioli di grido come Bonci e Sorbillo, eppure nessuna traccia.
Ce ne sarebbero tanti ancora, ma queste assenze inficiano il lavoro che è stato fatto nella regione più importante.
Infine domanda finale: fino a che punto è possibile ignorare Rossopomodoro, vera fucina di giovani di talento come Davide Civitiello? Perché Berberè può essere replicata e Rossopomodoro no?
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