di Alfonso Sarno
Dalla Pizzeria P di Lissona in Lombardia dove si è affermato e fatto conoscere alla periferia di Salerno. Il ritorno: anche questa è la forza della pizza, un mondo dove molto sta cambiando a ritmo frenetico: sono sempre più i giovani che decidono di ritornare abbandonando locali prestigiosi.
Come Daniele Ferrara che, appunto ha lasciato senza rimpianti le nebbie milanesi per Sant’Antonio di Pontecagnano dove dall’8 agosto sarà una delle anime della pizzeria I Borboni. «E’ stata una decisione presa con il cuore – confessa mentre cerca di dare ordine al caos pre-apertura -a Milano stavo benissimo, ero apprezzato ma volevo giocare in casa, ripropormi qui dove è nata la mia avventura di pizzaiolo».
Una avventura iniziata quando aveva appena sette anni, irrimediabilmente attratto dalla magia dell’impasto e dell’infuocato forno.
Da quasi figlio d’arte visto che il padre gestiva un ristorante a Cava de’ Tirreni: «Diciamo che ero e sono un innamorato della pizza, nutrivo una vera e propria vocazione e quasi subito, da perfetto autodidatta, riuscii ad impossessarmi della tecnica. Da allora non mi sono più fermato e fino a ventotto anni ho lavorato nel locale di famiglia. Poi l’esperienza a Milano, città che porterò sempre nel mio cuore perché mi ha dato tanto ed ora eccomi pronto, insieme con Alessandro Truono e Valerio Iessi, a buttarmi in questa nuova sfida».
Ovvero, le altre due anime del locale che ha la missione di proporre sì la pizza così come è nata a Napoli ma anche in versione diciamo speciale visto che Ferrara, con perfetto understatement, non ama l’appellativo «gourmet». Concorda Truono: «Sono giovane, ho soltanto trentatré anni ma ho già esperienza in questo settore con Re Denari, la pizzeria che ho da qualche anno a Torrione, legata strettamente alla tradizione. Nel nuovo locale di Pontecagnano vogliamo, invece, aiutare i clienti a scoprire la lievitazione e l’impasto fatto di grani antichi, la farcitura con sole eccellenze campane o meridionali».
La missione? Educare il pubblico che la pizza, fatta a regola d’arte, può essere un pasto completo. «In menu – precisa Ferrara – proponiamo sedici tipologie diverse. Almeno per il momento anche se, così come ho fatto a Milano, non penso ad ampliare di molto l’offerta». Pizze che hanno l’ambizione di accontentare i gusti dei fans non soltanto della classica Margherita ma anche di chi vuole sperimentare nuovi, diversi sapori sempre, però, ancorati alla qualità ed alla storia del glorioso regno borbonico.
Come la “Carulì”, dedicata alla regina Maria Carolina d’Austria, moglie di Ferdinando IV, farcita con pomodorini della Reggia di Quisisana sciuè sciuè – ovvero appena appassiti – stracciata di bufala, crema al basilico, caciocavallo del re o l’”inbufalita” di friggitelli scottati, mozzarella e salsiccia di bufala, pacchetelle gialle e provolone. Fino alla provocazione della pizza “peperone finto ripieno”: una vellutata di peperoni con provola, tre caci e spianata calabra.
Insomma, la pizza non concepita più come pasto di battaglia ma da gustare con calma, in un ambiente confortevolmente rilassato, accompagnata, se si vuole, da un fragrante baccalà in tempura, da classici polpi alla luciana o da altri piatti ispirati alla cucina povera.
Ferrara, Truono e Iessi: nato a Vico Equense, seguiva il papà mentre lavorava da Pizza a Metro e ha voluto fare lo stesso mestiere. Ora con l’amico Ferrara puntano semplicemente al massimo.
Corso Umberto I, 142, 84098 Pontecagnano SA
Tel. 089 296 6419
www.facebook.com/iborbonipizzeria/
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