di Virginia Di Falco
Spiazzo è l’ultima arrivata tra le pizzerie romane. Aperta poco meno di un mese fa nel quartiere Ostiense, occupa due dei locali completamente ristrutturati nell’ex zona industriale dei Mulini Biondi, appena sotto il ponte di ferro inaugurato alla fine dell’Ottocento da Pio IX.
Riuscito esempio di recupero di architettura industriale, il locale è arredato in maniera semplice e pulita, con una settantina di coperti tra sale interne e spazio all’aperto.
Un servizio partecipato, sveglio ed attento (ci ha colpito in particolare il sorriso di una giovane ragazza napoletana, che sarebbe capace di farvi assaggiare tutto il menu in una sola sera); discreta scelta di birre artigianali e fritti ben eseguiti, dalla panatura più che indovinata: il pan grattato, dalla grana molto grossa, è fatto in proprio e regala sapore e croccantezza a supplì e ‘lingotti’.
Da ‘manifesto’ di apertura, Spiazzo annuncia una pizza simile alla napoletana ma vicina a quella romana. Di fatto, lo sappiamo, un tipo di pizza così non esiste. E infatti, quella sfornata (dal forno elettrico) di questa nuova pizzeria non è né l’una né l’altra. Probabilmente per tipologia – al momento unica a Roma – ricorda un po’ la pizza a spicchi di ‘O Fiore Mio, se non quella di Simone Padoan. Quasi una pizza ‘nordica’, insomma.
Ma, lasciando volentieri ad altri la diatriba sull’archetipo, siamo di fronte ad una buona pizza. E per questo ne parliamo.
Il pizzaiolo Lorenzo De Bellis, originario di Avezzano, ci racconta che ha lavorato e sperimentato un bel po’ su lievito, farine e cottura per arrivare al suo risultato finale. Partendo dall’impasto tipico della teglia romana, mirando a quel tipo di croccantezza e friabilità, ma stando molto attento, allo stesso tempo, alla manualità della stesura della pasta tipica dei pizzaioli napoletani. Esperienze importanti in giro per le pizzerie della capitale, tra le quali la Fucina di Edoardo Papa, del quale non si fatica a riconoscere l’impostazione a partire dal suggerimento della degustazione a spicchi.
In carta trovate le classiche e le speciali. E poi le ‘spiazzanti’ che osano abbinamenti più originali, come ad esempio quella con sgombro e patate. Di gran parte dei prodotti viene indicata la provenienza o il nome dei produttori, come il fiordilatte di Tramonti, la mozzarella di bufala di Barlotti, il pomodorino del piennolo e così via.
Al gusto la pasta risulta molto croccante, saporita e ben lievitata (i tempi sono di 48 ore, con una idratazione del 85%). Gli abbinamenti delle ‘spiazzanti’ se da un lato sono abbastanza impegnativi dall’altro si apprezzano per qualità ed equilibrio degli ingredienti, come nel caso di porcini, fonduta di parmigiano e ciauscolo oppure della ‘pollo e peperoni’.
Anche la focaccia, più croccante e condita, ha una pasta leggerissima, con alveolatura importante, salata al punto giusto e cottura perfetta.
Tanto per la pizza quanto per la focaccia, proprio per la ricca combinazione di ingredienti nei vari topping, può valere il suggerimento della degustazione. Non a caso al tavolo vengono servite a spicchi e non a caso la margherita risulta alla fine quella meno efficace.
Nel complesso Spiazzo resta un valido riferimento per chi ama la pizza non solo tradizionale. Anche perchè il posto è davvero molto bello e servizio e conto invitano a tornare.
SPIAZZO
Via Antonio Pacinotti, 83 (Ostiense)
Tel. 06 556 2738
Aperto dalle 18:30 a mezzanotte
Chiuso: lunedì
Per tutte le info e gli aggiornamenti: pagina Facebook
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