Pizzeria Prisco a Cava de Tirreni
Corso Principe Amedeo, 183/185
Aperto la sera, il sabato anche a pranzo
www.pizzaprisco.it
![Prisco a Cava -](https://www.lucianopignataro.it/wp-content/uploads/2024/01/1-Prisco-a-Cava-800x600.webp)
Ecco una pizzeria da non perdere a Cava de Tirreni, la splendida cittadina alle porte della Costiera Amalfitana, facile da raggiungere con l’autostrada da Napoli, ricca di fascino per le sue chiese, i suoi borghi e i portici signorili. Qui Antonio Prisco, cilentano, ha deciso di vivere per amore e di aprire una pizzeria dopo la esperienza travolgente a Palinuro.
La pizzeria affaccia sul trincerone ed è facile parcheggiare l’auto. All’ingresso i due forni, poi la sala, la seconda sala, il terzo forno per il gluten free e un dehor estivo per godere il fresco dopo una giornata di mare. Antonio ha impostato il lavoro in modo molto semplice: stile napoletano puro con Ivan Ruffinelli direttamente da piazza San Carlo, impasto diretto senza pippe mentali, pizza tradizionale e un po’ di cuore cilentano perchè quando può, c’è sempre qualcosa del suo territorio di origine sulle pizze.
In particolare la fusione è perfetta, di nome e di fatto, con la pizza Cilent081 (mozzarella di bufala, olive ammaccate Salella, cacioricotta di capra del Cilento Cicco di Buono e pomotto Robo rosso), una delle migliori mai provate nell’ultimo anno per la semplicità e il perfetto equilibrio fra gli ingredienti, tutti di alta qualità. A dimostrazione che sulla pizza è perfettamente inutile fare troiai sul disco per avere un grande risultato.
Proprio la ricerca degli ingredienti particolare rivela l’attenzione imprenditoriale del giovane Prisco, pronto ad aprire il Prischetto proprio a fianco, ossia una pizzeria a taglio da asporto. Si vede subito quando la scelta è dettata dalla consocenza e non da un indice sul catalogo di un rivenditore che impone poi tutti i prodotti.
Il segnale per capire questo passaggio è la carta dei vini: articolata, colta, precisa conun Cilento mai scontato sugli scudi.
Perfette le due classiche che per me sono il banco di prova, la margherita con il fior di latte e la marinara. Ottima anche la montanara con un ragù commovente e finale dolce con una tartelletta fatta in proprio con crema pasticcera e marmellata di fico bianco dop del Cilento.
Imperdibile.
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