Pizzeria Porzio Napoli
Via Cornelia dei Gracchi 27
Tel. 081 241 2142
Sempre aperta, la domenica solo la sera
Errico Porzio: 41 anni, dall’età di 13 al lavoro. E’ una storia comune a tanti pizzaioli che hanno iniziato a gironzolare attorno ad un forno (lui in quello di Pellone e ha in menu proprio le pizze a ruota di carro) quando questo mestiere non aveva alcuna considerazione. Ed è per questo che in questa pizzeria di Soccavo, per i non napoletani non lontano dallo Stadio San Paolo, ieri ho formulato la teoria che il miracolo della pizza vale quanto quello dei pani e dei pesci.
In cosa consiste il miracolo della pizza? In due cose che sino a dieci anni fa sembravano impossibili e che solo chi conosce bene la città può capire. Per chi non la consosce consigliamo la lettura del libro del professore Mattozzi dove si spiega bene che il mestiere del pizzaiolo (non a caso non è neanche riconosciuto come tale dall’istruzione scolastica pubblica) era l’ultimo della scala sociale come ben si evince da questo antico detto dell’800: dicette ‘o zingaro vicin ‘o mariuolo: fujmmo, sta arrivando ‘o pizzajuolo.
Bene, negli ultimi anni è avvenuto un processo incredibile: i giovani hanno ritrovato l’orgoglio di questo mestiere, indossano la giacca del pizzaiolo proprio come i cuochi la loro e studiano, lavorano dodici-tredici ore al giorno in condizioni impossibili. Avete mai pensato cosa significa stare vicino al forno in una estate come questa? Le associazioni, i grandi personaggi, i giovani che smanettano su Facebook hanno creato un movimento incredibile, impensabile che copre tutta l’Italia e tanti paesi esteri. “Ricordo sempre – mi dice spesso Enzo Coccia – quando fare due pizze alla Duchesca significava aver guadagnato la giornata e si poteva andare avanti. Peciò non mi piace sentirmi chiamare maestro. Io sono pizzajuolo”.
Ma non è l’unico aspetto del miracolo della pizza, perché negli ultimi cinque anni oggi è possibile mangiare grandi pizze praticamente ovunque, a Napoli e fuori Napoli, cosa impossibile prima. C’è una generazione di giovani pizzaioli che ha diffuso il verbo della buona pizza, lo studio degli impasti, si mette in gioco non solo su Facebook ma anche con la ricerca della materia prima per dimostrare di essere migliore degli altri. Ed ecco allora che a Soccavo, in un quartiere frequentato solo da napoletani, è possibile mangiare pizze di grande valore, digeribili e fantastiche.
La storia di Errico Porzio è anche questa: si parte con l’asporto e poi la decisione di aprire un proprio posto con i tavoli.
Ed è qui che arriviamo accompagnati da un suo fornitore, Bruno Mercurio, perché noi siamo come la giustizia civile: in ritardo ma prima o poi arriviamo. Del resto mica è facile visitare 1500 pizzerie a Napoli e quasi diecimila in tutta la Campania:-)
Come da protocollo, chiedo sempre le classiche, marinara, margherita con il fiordilatte, la fritta, un ripieno. Perché è su queste, al bando le ciance, che si misura un pizzaiolo, ossia nella sua capacità di interpretare un modello affermato in cui si può avere un metro di misura preciso. E qui c’è poco da fare: la marinara grazie al pomodoro è in equiibrio perfetto, scioglievole, l’impasto (farina 0 e 1) è una sola cosa con la salsa. Stesso discorso per la margherita, con il fiordilatte giusto, forse solo in eccesso per il mio gusto ma ormai la moda rispetto a trent’anni fa è questa.
La pizzeria Porzio è un locale popolare, vivo, vitalistico, non aspettatevi carte di birre artigianali e di vini, ma il servizio è rapido e appassionato. La fila la sera è lunga come ai Tribunali, la gente di Soccavo ama il proprio figlio che esprime una grande pizza ma ormai la clientela viene anche da fuori, da altri quartieri e dalla provincia. Ecco il miracolo della pizza. Proprio come nella gastronomia, andare nei posti fuori dai soliti giri per mangiare alla grande.
Programmi di una crescita e di un miglioramento dell’offerta sono in cantiere. Vedremo. Intanto mangiamo la pizza fritta.
La pizza fritta è semplicemente perfetta, scelgo la light, provola e pomodoro. Stupenda, mi ricorda quella della Masardona.
Una frittura asciutta, ben eseguita, una tecnica che conserva la materia prima in modo perfetto.
In tutti i casi l’impasto è scioglievole e digeribile.
Niente acqua, dopo tre ore già pensavo alla cena!
Pizzeria Porzio a Soccavo
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