Mani in Pasta ha chiuso. Il bravo Jacopo Mercurio continua a lavorare a Roma in partnership con alcuni colleghi, consulenze e corsi di formazione. Lasciamo la scheda come archivio.
di Virginia Di Falco
Mani in Pasta, è un piccolo laboratorio di pizza e fritti su via Ostiense. Un punto di colore tra il grigio del traffico e dei palazzi dovuto non solo al turchese brillante degli infissi, ma anche al sorriso gentile di Jacopo Mercuro che lo ha aperto meno di un anno fa.
Arredo pulito, moderno ed essenziale. Qualche tavolino di appoggio fuori, un banco con sgabelli all’interno e poi le teglie in bella vista, con dietro forno e cucina.
Il colore è forse anche il primo tratto delle pizze di Jacopo a colpire di più, nel senso che l’attenzione cromatica delle farciture è pari almeno a quella dell’impasto.
Jacopo Mercuro, giovane autodidatta di 28 anni, durante un corso amatoriale sulla pizza è rimasto folgorato sulla strada di Gabriele Bonci che, come abbiamo scritto di recente, ha questa incomparabile capacità di vero talent scout.
Dopo un corso dal maestro dell’impasto Angelo Iezzi, ha cominciato a studiare, provare e riprovare fino a decidere di essere pronto per un posto tutto suo.
Grande dedizione al lavoro, un garbo con la clientela davvero degno di nota; ma anche convinzione nel fare rete (non solo virtuale) con altri colleghi: scambiarsi visite, esperienze, consigli e, perché no, anche condividere prime soddisfazioni e successi. Dal vicino Pier Daniele Seu di Gazometro 38, a Mirko Rizzo di Pommidoro a Centocelle, fino ad altri giovani amici e colleghi impegnati in un vero e proprio ripensamento della pizza in teglia, un fenomeno che a Roma, per significato e dimensioni, è molto più rivoluzionario di ciò che sta accadendo sulle tavole e nei forni della pizza tonda.
La pasta è davvero tra le migliori mai mangiate in teglia. Una nuvola fragrante, profumata di grano, con la giusta croccantezza alla base e una superficie sottilissima di morbidezza ad accogliere la farcia. Bocconi che restituiscono sapore e sapidità grazie alla qualità degli ingredienti utilizzati e non alla quantità di sodio.
La margherita è da dieci e lode, senza se e senza ma: mozzarella saporita, pomodoro equilibrato per quantità e gusto, grande scioglievolezza complessiva.
Delicata ma dal sapore definito e di un bell’effetto cromatico, la pizza alle tre patate; tra le più convincenti quella con crema di ceci (una sorta di hummus) e la cicoria; più impegnativa quella con crema di zucca, guanciale, pecorino e chicchi di melagrana.
C’è attenzione ai prodotti, dicevamo, con una predilezione per quelli freschi, locali, e di denominazione controllata. Il passaggio al mercato è però d’obbligo, ci dice Jacopo, e non solo per convinzione e rispetto della stagionalità, ma anche per far quadrare i conti. E non a caso, dobbiamo sottolinearlo, la pizza di Mani in Pasta ha un ottimo rapporto qualità/prezzo: la bianca costa 10 euro al chilo, la rossa 13, la margherita 14, mentre quelle ripiene o speciali vanno dai 16 ai 20.
Infine, i fritti sono ben eseguiti, anche se abbiamo apprezzato molto di più il crocchè di patate rispetto al supplì classico, con il riso un po’ troppo ‘pomodoroso’. Qualche bibita e birre di piccole aziende artigianali a completare l’offerta.
E avanti tutta così!
MANI IN PASTA
Via Ostiense, 62
Tel. 392 328 8357
Aperto dalle 10:00 alle 22:00
Chiuso: la domenica