di Marco Galetti
Non mi sono mai chiesto se Carlo Verdone sapesse fare una pizza con i controc@zzi come quella che fanno al Lipen, è ininfluente, come il fatto che Corrado Scaglione non sia il massimo della simpatia, o più probabilmente sono io che non riesco ad entrare in sintonia col personaggio, poco importa, dettagli sostanzialmente ininfluenti vista l’alta qualità delle pizze e della soddisfazione che ne deriva.
Tra le nebbiose colline brianzole, in questa stagione triste, umida, uggiosa e malinconica, nelle case, nei ristoranti, nelle osterie, dove c’è un fuoco c’è un paiolo, oltre la nebbia all’orizzonte si profilano cassoeula con polenta, cotechino con polenta, brasato con polenta, a tutto questo, Corrado Scaglione (un passato in cucina, anche in quella dell’Enoteca Pinchiorri) ha detto NO, anzi, le sue parole esatte sono state, ancora polenta, che pizza, folgorato ed ispirato quindi, per sua fortuna e per la nostra, al Nord infatti, trovare una buona pizza è come sperare di fare pesca d’altura nella piscina condominiale, ma in Brianza abbiamo anche noi la Pizza STG, Specialità Tradizionale Garantita.
From now on, si fa sul serio.
Margherita 3D, pomodorini del Piennolo, antico pomodoro di Napoli e giallo da serbo, mozzarella fiordilatte di Agerola, Bufala DOP, provola, grattugiato, basilico, olio evo, chi legge potrebbe essere indotto in errore dal formaggio, all’apparenza in abbondanza, al contrario si danza, leggeri, soddisfatti e sorridenti.
Meenchia, salsa di pomodoro giallo datterino, pomodoro confit rosso, capperi di Salina (presidio slow food Gaetano Marchetta) alici di Cetara, olive Caiazzane (presidio slow food Antonio Sangiovanni) basilico , olio evo.
Birra Chimay, notevole scelta di birre italiane ed estere, ce ne sono una quarantina, in carta anche qualche bollicina che Corrado vede bene in accoppiata, non banale, con le sue pizze.
Pomodori, qui al nord immortaliamo quel che al sud è prassi…serve a non farci perdere l’orientamento, di domenica a pranzo, il locale si presenta quasi al completo e tutti i commensali sono indirizzati verso un’unica direzione, quella del forno delle pizze, che si scriva Enosteria o Ristorante è il marchio Associazione Verace Pizza Napoletana che attira.
Sul muro la dichiarazione d’intenti, qui seguono il disciplinare, l’assegnazione dell’STG è cosa seria, solo a Milano, per intenderci, ci sono oltre seimila locali dove poter mettere i piedi sotto il tavolo e qualcosa sotto i denti, eppure in tutta la lombardia, solo una decina possono fregiarsi del marchio STG…
Napoli, chiesta senza mozzarella fdl di Agerola, con Pomodoro S.Marzano DOP, alici di Cetara, origano, olio EVO, forse un po’ penalizzata dall’assenza di mozzarella (mea culpa) ma anche dall’esigua quantità di pomodoro.
Marinara STG, pizza napoletana tipo STG con antico pomodoro di Napoli, aglio rosso di Nubia (presidio slow food Rosalba Gallo) origano, basilico, olio evo.
Gli antichi pomodori di Napoli sono del presidio Slow Food Terra Amore e Fantasia, di Sabato Abagnale a Sant’Antonio Abate.
La rossa che attizza, un amore tantrico, assaporata per ultima, con la dovuta calma, per l’occasione e per omaggiarla ho sfoderato il mio miglior completo da lupo di mare, inizialmente vestivamo entrambi alla marinara…per descrivere il seguito le parole non bastano, aveva un profumo indimenticabile, era bollente, quando, per la salivazione azzerata, dopo una bionda chiara ho chiesto una rossa irlandese, mi ha fatto vedere di che pasta era fatta…
La rossa irlandese, non solo e soltanto la solita spina nel fianco, il personale è giovane, attento e gentile, le pizze, come da richiesta, mi sono state servite nella giusta sequenza rispettando e non forzando i tempi, prezzi buoni soprattutto in rapporto alla qualità, personalmente la voce coperto non mi entusiasma ma riesco sempre a farmene una ragione, corrette le temperature di servizio, essenziali per le pizze.
Per quel che concerne ciò che ho scritto in apertura di post, mi riservo il diritto di contraddirmi, magari Corrado Scaglione è solo un maschio alfa ma è buono come il pane, anzi come la sua pizza…
La stella di Bachetti, bufala DOP con pomodorini gialli e rossi confit, clorofilla al basilico, grana, ricotta nelle punte, basilico, olio EVO, la pizza è un tributo alla Pizza Carnevale a forma di sole di Attilio Bachetti, storico locale alla Pignasecca che sforna dal 1938…per quanto mi riguarda, dopo aver più volte testato con soddisfazione le imprescindibili Margherita e Marinara, devo riconoscere che questa stella, come una pulsar, brilla di luce propria e rientra di diritto tra le migliori assaggiate ultimamente, di notevole impatto gustativo le punte che racchiudono una splendida ricotta bollente a rischio ustione fantozziana, una curiosità: la NASA ha recentemente premiato un giovane ricercatore italiano che ha individuato in un segnale distante 12 milioni di anni luce dalla terra, la tipica pulsazione di una pulsar, una stella, appunto, il nome del ricercatore è Matteo Bachetti…coincidenze o segnali…
Lipen
Via Conte Paolo Taverna, 114, 20050 Triuggio MB
tel. 0362 919710
www.lipen.it
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