Pizzeria Le Figlie di Iorio
Via Conte Olivares
Tel. 081. 5520490
di Tommaso Esposito
Ecco, prima o poi tutto quadra. E così Teresa Iorio stravince il XIV Trofeo Caputo diventando Campionessa Mondiale di Pizza per il 2015. Ha superato la prova passando oltre, molto oltre, i cinquecento pizzaiuoli partecipanti alla gara. Perché tutto quadra allora? Perché Teresa Iorio oggi è in carne e ossa la vera pizzaiola napoletana, quella che diventa non solo un punto di riferimento per chiunque voglia assaggiare la pizza napoletana così come descritta e codificata da una tradizione artigianale ultra bicentenaria, ma incarna pure il senso della modernità scegliendo una farina eccellente e prodotti campani di qualità, lavorando soprattutto sull’ impasto, alitandovi dentro quello spirito che nel forno dà l’anima alla pizza e la rende leggera, soffice, unica.
E poi Teresa Iorio è figlia d’arte in senso vero. Il papà Ernesto Iorio è stato il Principe della Posteggia, l’arte di rallegrare con la musica e la canzone i momenti più bella della vita: dal fidanzamento, al matrimonio, ai banchetti. Cibo e musica napoletana, un territorio tutto da scoprire che manco a fare apposta proprio nella Pizzeria Delle Figlie Di Iorio in Via Conte Olivares al Borgo Orefici a Napoli si materializza. Valentina Stella, la cantante che oggi domina la scena della canzone partenopea in tutto il mondo, è la sorella di Teresa. Anche Alessandra canta. Una famiglia numerosa, venti sono i figli di Ernesto Iorio. Teresa ha scelto la cucina e la pizza per esprimere il suo talento, ma anche la sua vitalità, la sua grande passione per le cose più buone e più belle di questa città. I conti tornano sì, perché i personaggi come Teresa sono a tutto tondo, stanno già scolpiti e presenti nella storia della cultura popolare napoletana. Da sempre. Non sono pampuglie, per restare nel tema. Sono invece persone che danno innanzitutto l’anima al loro mestiere senza fermarsi mai, senza cedere alle lusinghe di un successo conquistato al di fuori di ogni sacrificio, senza lavorare ogni giorno a contatto con la gente, fronteggiando le difficoltà e le crisi che possono ostacolare il cammino.
È proprio la sorella Valentina, la cantante, che ricorda in una sua intervista che non è stato facile per loro vivere in una famiglia numerosa in cui il fratello maggiore aveva quaranta anni e i più piccoli, fra cui lei, stavano appena nascendo. La palma della vittoria di certo non cambierà il lavoro di Teresa. Si andrà dritto alla meta, ancora una volta con la consapevolezza che rappresentare a un livello così alto la tradizione della pizza napoletana nel mondo non deve soltanto inorgoglire. Deve innanzitutto far continuare ad esprimere il meglio di sé lavorando sodo, meglio di prima. Questo non spaventa affatto Teresa. E poi c’è pure quella canzone, ‘A pizza ‘e Napule, scritta da Giuseppe Micheli e Giuseppina Carlucci nel 1953 per partecipare al Festivàl, che ce lo ricorda: “‘A pizza oi pizzaiola, chella che piace a me la fai tu sola. ‘A nforni, ‘a sforni comme te pare a te, ‘a pizza ‘e Napule chella che piace a me”.
Dai un'occhiata anche a:
- Addio a Romolo Algeni, l’amico di tutti da New York
- La seconda giovinezza di Peppe Guida: senza radici non c’è cucina italiana
- Alfonso Caputo di Taverna del Capitano a Nerano: il cuoco e il mare
- L’uomo cucina, la donna nutre – 10. A Montemerano la bistellata Valeria Piccini del ristorante Da Caino
- Ci lascia Sandro Brini, per riabbracciare in cielo la figlia Maria Felicia
- Massimo Bottura: il segreto della cucina italiana all’estero è la semplicità che emoziona
- L’uomo cucina, la donna nutre – 13 La vera storia di Assunta Pacifico del ristorante ‘A Figlia d’ ‘o Marenaro
- L’uomo cucina, la donna nutre – 14 Veronica Schiera: la paladina de Le Angeliche a Palermo