Corso Umberto I, 93
Tel. 081.19189636 – Cell. 346.3003491
Aperto la sera
Chiuso mai
Pizze da 5 a 8 euro
di Tommaso Esposito
Sul lungomare.
Uno appresso all’altro stanno i tanti localini della movida puteolana.
Tra kebab e pizzetterie, lounge bar e cafè, Ciro Coccia ha aperto la sua nuova pizzeria. L’altra si chiama Fortuna e sta a Napoli dalle parti di Piazza Garibaldi.
Due i motti.
Pizza fortuna e… qualità.
Tra tradizione e… innovazione.
Una vera sfida al gusto e ai tempi.
E la scelta per una filiera delle qualità e delle eccellenze!
Ci voleva.
Ambiente colorato, giovanile, informale.
Easy, si direbbe
Con Luca in sala e anche Riccardo per dar voce al menu.
Che è ricco e parla per capitoli.
Le Pizze più conosciute a Napoli.
Le Pizze della tradizione Napoletana con prodotti d’eccellenza campana.
Le pizze innovative.
Ovviamente su tutte si adagiano le migliori materie prime: dal San Marzano Dop di Danicop, al Piennolo del Vesuvio Dop di Casa Barone, all’olio evo di Le Tore, alla Mozarella di Bufala Dop.
Qualche birra artigianale e del buon vino campano.
E sotto che cosa c’è?
Ecco detto.
Pizza bianca con piennolo.
Bei sentori dalla bufala, dall’olio e dal pomodorino adagiato per intero o schiacciato a mano.
Bella doratura, rassicurante e invitante al prosieguo.
Soffice ed elastico alla pressione è il cornicione.
Asciutto, con una crosticina, appena appena appena accennata, che raccoglie le alveolature grossette, irregolari. Come deve essere.
Sottile, millimetrico il disco è ben cotto.
Al palato si dimostra scioglievole e dal sapore tendente al neutro, sicchè tutto si amalgama e diventa un sol boccone.
Goloso, saporito.
Buono.
Dunque l’impasto lo si riconosce.
È quello di famiglia.
Ciro Coccia non tradisce il sangue, ma allena la sua squadra.
Carmine Tiano è il pizzaiuolo che governa con lui il bancone e che stasera ci ha servito.
Promosso a pieno titolo. Bravo!
Capita, cioè, che il padrone non ci sia; che si giunga inattesi, deviando a caso dalla rotta prefissata, e per giunta mentre il Napoli sta trionfando sull’Inter.
Si festeggia, allora, con una Pizza Marinara.
Profumatissima, dal bel colore rubino punteggiato di verde per l’origano e le minuscole foglie di basilico.
Una vezzosa trasgressione questa del basilico, molto comune, che la tradizione non vorrebbe.
Una bella lava d’olio e qualche nota amaricante al palato.
Ciò che nella marinara ti aspetti e che desideri insieme alla freschezza della pommarola.
E infine le graffe.
Dorate, rivestite di zucchero, soffici da intingere se si vuole con la crema di cioccolata fondente o quella di pistacchio. Il vero pistacchio, lo si vede dal colore. Deliziose.
Saranno così anche le pizzelle, i crocché e le palle di riso di Gennaro Aurora il cuoco friggitore?
Sicuramente sì, ma non c’è stato tempo per provarle. Dovrò ritornare.
Intanto bisogna brindare.
Il Napoli ha vinto!
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