di Marco Galetti
Il Saraceno, Marinara
L’acqua lambisce Minori, paradiso per i bagni e per i bagni di sole
L’acqua lambisce Arcore, divieto di balneazione
I fratelli Antonio e Guglielmo Di Lieto di Minori hanno dedicato oltre 40 anni della loro vita ad infornare pizze in Brianza, secondo un calcolo approssimato e per difetto, credo che con una pizza dopo l’altra abbiano percorso idealmente la distanza che separa Arcore dalla Costiera Amalfitana, 838 chilometri, il record non è stato omologato dal Guinness dei Primati perché gli eroi del quotidiano non appaiono, gli eroi del quotidiano sfornano pizze come pane e senza soluzione di continuità, impastano, sudano, offrono i frutti del loro lavoro ininterrottamente dal 1978.
Da poco più di un mese i due fratelli campani hanno ristrutturato una preesistente pizzeria desolatamente chiusa da qualche mese in pieno centro storico, La Pizzeria il Saraceno è aperta tutti i giorni tranne il mercoledì dalle 9.30 alle 23.30, offre anche un servizio bar e una proposta pranzo di lavoro a undici euro che comprende primo, secondo, contorno, bevande e caffè.
Non fosse che per il sacrificio che hanno fatto scegliendo acque improbabili invece di quelle cristalline della Costiera, sorvolo per non infierire sul colore del cielo (anche se sorvolare riguardo al cielo è anche una battuta) ho deciso di andare a trovare questi due fratelli campani e di provare le loro pizze, il fiordilatte arriva da Agerola e anche il pomodoro viene dalla Campania, mi hanno detto, ma già il fatto che siano aperti da oltre quarant’anni è garanzia di serietà, è sintomo d’impegno, è forte desiderio di sopravvivenza, se altri hanno chiuso loro resistono, ben vengano, il locale è adeguatamente riscaldato, il servizio è veloce, accoglienza gentile e sorridente, prezzi onesti e, ultimo ma non ultimo, le pizze sono buone e digeribili, speravo di trovare qualche dolce di Sal De Riso, invece, tranne il pasticciotto di produzione propria, tutti gli altri dolci sono di Bindi.
La gestione bi-familiare vede all’opera vecchie, nuove e, ho notato, anche nuovissime generazioni, la sensazione, da cliente e osservatore in incognito, è che questo gruppo familiare, nonostante le richieste di pizze d’asporto in un locale già pieno in ogni ordine di posto, ha saputo lavorare bene; ai tavoli arrivano persone gentili e premurose e buone pizze alla corretta temperatura di servizio, al forno, a chi mi ha servito e a chi ha ammaccato per me dunque non posso chiedere di più.
Il Saraceno, il bancone
Il Saraceno, lavagna
Il Saraceno, limoni d’Amalfi
Il Saraceno, parte della sala
Il Saraceno, Margherita
Il Saraceno, pomodoro, capperi e origano
Il Saraceno, margherita con salame piccante
Il Saraceno, la siciliana
Il Saraceno, il pasticciotto, il loro dolce casalingo con crema pasticcera e amarene
Il Saraceno, insegna che qui il pomodoro, non si fosse capito, è davvero molto buono, il conto torna e il cliente pure, Margherita cinque euro, birra media quattro
Arcore, Villa San Martino, tra una cena elegante e l’altra se fossi in lui mi farei una rossa al Saraceno, tanto per andare sul sicuro, in fondo se c’è ruggine sul tetto, la cantina è umida…
Il Saraceno, la Marinara vista da drone
Invito alla Marinara, a scoprire posti semplici come questo e considerazioni finali: ci vuole il pomodoro e ci vuole l’aglio, senza paura, Antonio e Guglielmo, i fratelli di Minori, lo sanno, la loro Marinara è preparazione di tradizione, dietetica, salutare, popolare, digeribile, economica, che sazia senza appesantire, di gran soddisfazione e il pubblico pagante, che è quello che conta, apprezza.
Quindi si gode anche fuori dai soliti circuiti straconosciuti cari ai gastrofighetti e indipendentemente dall’idratazione dell’impasto, dalla biga, dalla temperatura controllata, dagli alveoli, dal cornicione, dal tempo di maturazione, dal canotto gonfiato dai fufblogger, si gode perché, comunque, il “semplice” insieme provoca salivazione alla vista, all’assaggio e al ricordo, augh.
Il Saraceno
Via Monte Grappa 2
Arcore MB
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