Pizzeria Fratelli Iaiunese dal 1998
Sede di Reggio Emilia
Via Guittone d’Arezzo, 16 (Zona Ipercoop di Baragalla)
Tel. 0522 171 4570
Aperto tutte le sere, dalle 19.00
Pagina Facebook sempre aggiornata
di Virginia Di Falco
Pizzeria Fratelli Iaiunese dal 1998. Ha aperto da pochissimo a Reggio Emilia, un po’ fuori città, nella zona commerciale accanto all’Ipercoop, questa nuova pizzeria di impostazione napoletana.
Come dice il nome, si tratta di una pizzeria a conduzione familiare, e ha compiuto venti anni di attività in quel di Casal di Principe in provincia di Caserta.
Questa di Reggio Emilia è dunque una filiazione che è stata affidata a Raffaele Iaiunese, giovane campione del mondo (arrivato secondo nel 2018 per la categoria ‘pizza napoletana STG’, nel Campionato organizzato annualmente a Parma) che ha fatto da spola tra la nuova sede reggiana e la riapertura del locale di famiglia in ristrutturazione a Casal di Principe. E’ lui dunque il protagonista di questa storia, così come delle immagini che lo schermo a circuito chiuso manda in sala a ripetizione mentre fa meraviglie con il disco di pasta. Un pizzaiolo molto presente sui social (la sua pagina personale su Facebook conta circa 84.000 follower) e dunque, come tutta la sua generazione, perfettamente consapevole dell’importanza della comunicazione.
Bisogna dire subito che la sede di Reggio Emilia in poche settimane è stata subito un successo, con un boom di prenotazioni, e la necessità di organizzarle su due turni.
Come tutti i locali decentrati c’è senza dubbio il vantaggio del parcheggio ma anche l’impressione iniziale di piccola cattedrale nel deserto, una volta che la sera chiudono le attività commerciali vicine. Impressione che tuttavia si scioglie abbastanza presto una volta entrati: la pizzeria infatti è molto grande, con centinaia di coperti ma l’accoglienza professionale da un lato e l’organizzazione e gli arredi dell’ambiente dall’altro, predispongono il cliente al meglio.
All’ingresso un bancone per cocktail e aperitivi, mentre l’ampiezza della sala è piacevolmente contrastata da una sorta di gazebo in larghe toghe di legno chiaro, nonché dalle comode sedute a divanetto lungo le pareti. I tavoli sono ben distanziati e un sistema di insonorizzazione fa sì che le chiacchiere non siano eccessivamente disturbate dal pienone. Il servizio è giovane e garbato e dà il benvenuto offrendo delle gustose patate fritte; c’è una discreta scelta di birre artigianali e una mini lista dei vini con una quindicina di etichette.
Il menu prevede anche una piccola cucina e piatti e pizze per chi ha problemi con il glutine (c’è un forno dedicato per i celiaci), mentre i classici fritti e le pizze tradizionali (tra le quali manca stranamente la marinara, ma a richiesta la si può fare — ci dicono) si alternano ad una lista interessante di pizze ‘speciali’.
La pizza, dicevamo, segue i dettami della classica napoletana STG e lievita per 48 ore, a partire dalla margherita, con cornicione solo leggermente pronunciato, il disco molto sottile, nel complesso morbida e fragrante con pomodoro ben amalgamato ad un olio gradevole e profumato e, infine, con la giusta dose di fiordilatte. Molto buona, gustosa e leggera anche la ‘siciliana’ che qui è una sorta di marinara dove al pomodoro, aglio e origano si aggiungono le acciughe, le olive nere e i capperi; oppure la parmigiana, con le melanzane, in giusto equilibrio di sapori.
Sfiziosa ma di sostanza la speciale ‘Mo.Re’, che sta per Modena – Reggio Emilia, con fiordilatte, salsiccia, parmigiano reggiano e aceto balsamico. Super ricche di ingredienti (forse troppo, ma è questione di gusti) le speciali con cornicione ripieno, come ad esempio la ‘Gustosa’ con il cornicione ripieno di fiordilatte, crema di carciofi, salsiccia e patate al forno o la ‘81033’, con cornicione ripieno di fiordilatte e prosciutto cotto, che possono risultare un po’ pesanti, con il rischio, per i cornicioni, di non cuocere perfettamente.
Nel complesso si tratta ad ogni modo di farciture con prodotti selezionati con cura tra il meglio che offrono la Campania e altri territori regionali, con diversi DOP e IGP, per un risultato finale di piacevolezza e leggerezza (di sicuro non vi alzerete di notte per bere, insomma).
Si chiude in dolcezza con la pasticceria tradizionale napoletana, come gli imperdibili babà di Marigliano. Prezzi nella media reggiana, con un buon rapporto costo qualità.
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