di Laura Guerra
La storia della pizzeria Diametro 3.0 è un caso a sé e meriterebbe di essere raccontato come esempio virtuoso e reale a chi, ai piani decisionali ragiona e teorizza del Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza.
Siamo a Casoria, importante e popoloso comune della provincia di Napoli, qui non ci sono pizzerie storiche. Il pizzaiolo si chiama Antonio Tancredi e non è nato in una famiglia di pizzaioli ma decide a meno di 30 anni di fare della pizza la sua passione ed il suo lavoro. Impara a farla insieme ai suoi pizzaioli e si lancia con coraggio. Nel 2018, a 27 anni, parte dal concetto di spazio ed insieme ai suoi soci, il fratello Pasquale e la suocera, la signora Bianca cui lui vuol bene come ad una madre, fonda Diametro 3.0. Chiama così il locale, ispirato dalla forma rotonda della pizza che proietta nel futuro con l’intenzione di dare una nuova dimensione al sapore.
Impasto morbido, gustoso, molto idratato, cornicione pronunciato e condimenti ricchi, di quelli che piacciono molto ai giovani che sono da subito il suo target di clientela. Le farciture mettono insieme condimenti cucinati, salse e creme tutto fatto in casa ogni giorno, golosi bocconcini di burrata, ottimi salumi locali, e fanno guadagnare alle sue pizze la definizione di foodporn proprio come le preferiscono i ragazzi che si sa, dai 15 ai 30, amano le quantità generose e i sapori decisi, qui ci sono, equilibrati, ben fatti e valorizzati da un ottimo olio.
In menu oltre alle classiche e ad alcune pizze gourmet, trionfano la margherita 3.0 con la farcitura classica arricchita da ciuffi di ricotta con grani di pepe rosa, la Nanà, dedicata alla nonna con protagoniste le polpette su base bianca, accompagnate da patate al forno e condite con fonduta di grana.
La sua idea di pizza piace e il locale lavora bene e in pochi mesi diventa la pizzeria più frequentata di Casoria: aperta anche a pranzo per le pause di chi lavora negli uffici circostanti, ha spazi adatti per feste e per il parcheggio ed è ben organizzata per l’asporto. Plus che tornerà utile durante l’emergenza sanitaria.
Nei periodi di chiusura del servizio a tavola, l’attività non si ferma e regge ai costi di gestione proprio con l’asporto e il delivery. Quando anche questi sono vietati, Antonio ne approfitta per riorganizzare il reparto produzione prevedendo un secondo forno, progettando e riorganizzando gli spazi di lavoro e ampliando quelli per l’accoglienza, con 50 di posti a sedere all’esterno e, cosa fondamentale, amplia la brigata tra forno e cucina, in cui mette al lavoro 8 persone.
Alla riapertura tutto è pronto, si ricomincia a lavorare con ritmo, ma la vera soddisfazione è stata la reazione del suoi clienti.
“Ci stavano aspettando – racconta Antonio – e sono tornati a trovaci con un entusiasmo travolgente, noi non avremmo mai immaginato di avere una richiesta così, nei week end siamo arrivati a servire fino a 400 pizze con 120 coperti disponibili”.
Il coraggio di pensare al rilancio durante le chiusure è stato premiato ed ora Antonio si prepara ad affrontare la ripartenza con fiducia e con una pizza la Diambacon, bianca con provola di Agerola, salsiccia, patate al forno, bacon fonduta di cheddar, che già si preannuncia regina dell’estate.
Traversa Via Michelangelo, 9/11
80026 Casoria NA
tel. 081 0143001
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