Di Alfredo Marino
foto di Carlo Cavaliere
Continua, a Vallo della Lucania, il percorso di Giuseppe Boccia, Paolo De Simone e Carmine Maienti – iniziato lo scorso anno con la prima edizione di “Comincia dal Campo”- verso l’abbattimento delle barriere tra consumatore e produttore.
Con il supporto organizzativo della giornalista enogastronomica Antonella Petitti anche quest’ anno la pizzeria DaZero ha promosso un evento ricco di contenuti, in cui è stato possibile toccare con mano il lavoro delle piccole-medio aziende alimentari cilentane, produttrici di eccellenze e grandi presidi.
Al centro dell’attenzione di questa edizione sono stati i bambini e l’educazione alimentare: sotto forma di gioco essi hanno scoperto l’olio extravergine di oliva cilentano, le alici di menaica, le erbe spontanee, la mozzarella in un percorso formativo che vuole avvicinarli sempre più ad una vera e propria forma di “consapevolezza” per ciò che è buono e di qualità, analizzandone i profumi, le consistenze e gli aspetti organolettici di base.
L’incontro con prodotti ed i produttori si è rinnovato nella pizzeria per un pranzo a base di “ Pizza e Territorio”, appunto.
L’entrèe scelto per gli ospiti di da zero è stata una pizza fritta cilentana, con pomodoro San Marzano cotto (Danicoop) e cacioricotta, accompagnata da una mozzarella nella mortella del Caseificio le Starze.
Una pizza fritta che compete a testa alta con le cugine napoletane. Da bere il birrificio sud ha abbinato la weizen Borea mentre l’azienda agricola Cobellis il Crai 2014, un fiano in purezza dalla piacevole sapidità.
La pizza bufalina dà spazio alla mozzarella di bufala del caseificio Polito e, ancora una volta, al pomodoro san marzano Gustarosso. Cotture perfette, leggerezza e fragranza del cornicione confermano la vittoria del campionato del mattino. In abbinamento, “una Fresca” del birrificio Fiej ed il Rosato Piscrai Cobellis, un blend di barbera e sangiovese dal color cipolla intenso con interessanti note di frutti rossi al naso.
Durante tutto il pranzo il punto focale dell’attenzione è stato sempre il prodotto: a raccontarlo per gli ospiti è stato lo stesso produttore consentendo ai commensali di stringere, nuovamente, un rapporto diretto con le grandi eccellenze del territorio Cilentano.
Ancora una magnifica pizza: protagonista l’alice di menaica dell’omonima azienda, l’ultima con solo cinque pescherecci in mare, accompagnata sul disco di pasta dalla mozzarella nella mortella del caseificio Le Starze, fiori di zucca e pomodorino Giallo. Un plauso all’equilibrio.
Spazio ad una start up sulla pizza successiva: Tonno alletterato Aura, pescato nella vicina Palinuro e conservato sott’olio evo cilentano, olive salelle ammaccate (a mano con pietre di mare) presidio slow food “Al Sentiero”, presentate dalla referente slow food Gabriella Mazziotti, fior di latte Le Starze e cipolla Ramata di Montoro. Torna il Fiano Crai di Cobellis ma cambia la birra: la Ghibli del birrificio SUD.
Gli ultimi due assaggi vedono protagonisti due prodotti stagionati: Capocollo e Soppressata di Gioi;
La “Collo e Patate” dà il massimo lustro ad un tenerissimo capocollo di maiale della Macelleria “Luongo Umberto”, mentre “Soppressata” è la pizza che vede protagonista l’insaccato tipico di Gioi Cilento, accompagnato soltanto da un velo di ricotta di bufala.
Importante l’intervento del Direttore del Parco Nazionale del Cilento, Angelo de Vita, che ha sottolineato come questa realtà, grazie alla forza di chi crede in essa e per essa lavora con passione, stia crescendo e pian piano stia ottenendo sempre più il valore che le spetta.
Presente al pranzo anche il Presidente di Slow Food Campania Giuseppe Orefice.
A chiudere al meglio l’appuntamento con la seconda edizione di “Comincia dal Campo”, in una calda giornata primaverile, è stata una fresca coppetta di gelato della gelateria di Matteo di Torchiara: due creme perfette, una ricotta e pistacchio, l’altra cioccolato e fichi secchi.
Per concludere, dunque, voglio sottolineare che eventi così sono la vera chiave per una svolta certa ed una crescita, ormai già ben visibile, nell’enogastronomia cilentana.
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