in lutto. L’annuncio secco di un epilogo inatteso: «Con tristezza diamo la notizia è venuto a mancare il Maestro e Decano della Pizzeria Don Luigi Condurro».
Scompare così il testimone di uno stile inconfondibile e impermeabile ad ogni moda: solo marinara e margherita, olio di semi e pizza a ruota di carro che straborda dal piatto. Ambiente spartano, birra o bibita gasata.
Un idealtipo inconfondibile che ci conduce nel grembo di Napoli, nel palato dei Napoletani, invidiato in tutto il mondo.
Una lezione per tanti giovani pizzaioli che sgomitano, spesso senza avere capacità, alla ricerca di strani abbinamenti che si rivelano essere scorciatoie al successo personale e commerciale come la puttanata della farina integrale che trasforma la pizza in un biscotto immangiabile e indigesto.
Luigi Condurro appartiene all’epoca in cui si è formato il modello della pizza napoletane non a caso martedì scorso si è tenuta qui la cerimonia di consegna delle firme per il riconoscimento Unesco.
Dai un'occhiata anche a:
- Addio a Giovanni Struzziero, il viticoltore silenzioso
- Lino Scarallo: lo scugnizzo stellato e la rosamarina
- L’uomo cucina, la donna nutre – 13 La vera storia di Assunta Pacifico del ristorante ‘A Figlia d’ ‘o Marenaro
- Giacomo Ponti, il signore dell’aceto
- Ci lascia Sandro Brini, per riabbracciare in cielo la figlia Maria Felicia
- Chef Pasquale Rinaldo a Capri da “D’Amore” e con…amore per l’arte della cucina
- L’uomo cucina, la donna nutre – 10. A Montemerano la bistellata Valeria Piccini del ristorante Da Caino
- Diego Vitagliano,da studente svogliato a numero uno