Pizzeria Da Lioniello a Succivo
Via Murelle, 1,
Tel. 081 1816 7658
Aperto a pranzo e cena, domenica solo a pranzo
Lunedi chiuso
Di Salvatore Lioniello personalmente ci occupiamo da un bel po’ di tempo, precisamente da quanto pubblicammo questo articolo dopo essere stati nella sua vecchia sede nel maggio 2016.
Ma queste sono altre storie, gli anni 2016 e 2017 andranno studiati e riscritti in tutti gli aspetti, dalla nascita del fenomeno screenshot alle registrazioni, alle chat, alle riunioni per la pizza libera. Molto sta al vaglio dell’autorità giudiziaria e preferiamo aspettare gli esiti delle cause in corso. Fu proprio Report, invocata da tanti “finti moralisti” come quelli del Donbass invocano le truppe russe, a rimettere le cose a posto evidenziando chi faceva i soffietti a chi e chi si faceva pagare per scrivere articoli, dopo un vero lavoro di inchiesta giornalistica.
Era sicuramente un titolo acchiappaclick, allora era in voga questo giochino chi era il nuovo di chi e noi lo utilizzamo perchè colpiti da un impasto davvero eccezionale anche se c’era, lo scrivemmo e lo dicemmo, molta confusione sulla farcia, soprattutto un gioco di eccesso di cose e in misura esagerata di latticini.
Basta una ricerca interna a questo blog per capire che abbiamo seguito questo bravo pizzaiolo nella buona come nella cattiva sorte, dal cambio della pizzeria, alle nuove pizze di stagione, all’invito all’ultimo congresso delle Strade della Mozzarella del 2019, alla nomina di pizzaiolo dell’anno per la Guida del Mattino nel 2020, fino alla famosa trappola nel gennaio 2020 che lo vide suo malgrado protagonista in cui faceva affermazioni pesanti e in cui il reato, grave, fu quello di chi registrò quella conversazione rendendola pubblica. Già, perchè la legge punisce duramente chi rende pubbliche discussioni private. Persino i messaggi di uno stalker non possono essere resi pubblici ma consegnati all’autorità giudiziaria.
Anche qua ci sono esiti giudiziari da attendere, chi si è ritenuto offeso ha giustamente presentato querela per autotutelarsi e a sua volta una indagine è in corso per capire chi sono stati i protagonisti di questo reato.
Quello che distingue in maniera inequivocabile i professionisti dagli appassionati dilettanti è cercare di valutare le cose in maniera fredda, senza coinvolgimento personale. Un percorso difficile, un errore in cui è facile cadere. In questo caso noi abbiamo continuato regolarmente a seguire l’attività professionale di Lioniello.
E siccome chi non ha nulla da fare, i leoncini da tastiera, soffiano sul fuoco, spesso per conto terzi, sostenendo che Lioniello sia penalizzato dalla classifica di 50 Top Pizza, abbiamo pensato fosse necessario parlarsi guardandosi in faccia, alla vecchia maniera. Certo, ogni critica ci sta anche perchè il rapporto con il pizzaiolo da parte dell’appassionato è viscerale, personale e dunque se io scelgo di andare da Tizio è perchè lo ritengo migliore di tutti, altrimenti sarei io il primo a non capirne nulla anche se mi picco di essere grande esperto dopo due anni di post e foto su Instagram e Facebook.
Lioniello è alla posizione 29 nell’ultima edizione di 50 TopPizza. Ossia nei 50 su un totale di quasi 500 pizzerie censite su 15mila pizzerie in Campania e quasi centomila in Italia. Direi un risultato non disprezzabile, fossi io lo difenderei con i denti e non mi farei “fare” da chi mi dice nell’oreccchio che è una posizione ingiusta “perchè tu sei il migliore”.
Però, per carità, tutto ci sta, e dobbiamo dire che proprio queste polemiche sono state la benzina del successo planetario di 50 Top Pizza, il migliore ufficio stampa che ne ha alimentato il mito.
Poi però a questi signori criticoni chiederei anche questo: ma gli altri, i loro amici, per quel che contano, come lo giudicano? Vediamo: l’Espresso lo ha ignorato totalmente nonostante uno dei responsabili abiti a pochi chilometri, Identità Golose idem. Ma del resto qui appaiono anche articoli sulla Campania di chi fa comunicazione di settore perchè, anche dopo Report, il lupo perde il pelo ma non il vizio e trova sempre l’utile idiota che gli offre la vetrina per continuare a giocare nella doppia veste di giornalista/comunicatore. Sul Gambero Lioniello ha due spicchi che non si negano a nessuno e sopratutto non si tolgono.
Dunque, alla realtà dei fatti, chi penalizza veramente Lioniello? Risposta: i riferimenti dei leoncini da tastiera che non hanno le palle per dirlo, strumentalizzati a loro volta da chi, travolto da un inesauribile desiderio di vendetta alimentato dalla sua patologia narcisistica, da sempre lavora sulla testa e nella testa delle persone molto più giovani.
Ecco il nocciolo dell’incontro che abbiamo avuto l’altro giorno in cui mi sono recato insieme a Corrado Alfano, uno che ha la testa sulle spalle a cui la bocca non serve solamente per “spartere ‘e recchie”.
Cosa ho trovato? Una pizzeria ancora più bella di come l’avevo vista la prima volta, con una cantina da stellato piena di Campania (premiata dai Consorzi regionali nell’ambito della Campania ama la Campania), una sezione gelati deliziosa, che merita la vista. Buoni prodotti, fratelli UNITI e non in causa fra loro, con la mamma che li segue.
Ma soprattutto, tre grandi semplici pizze in cui ho potuto constatare un grande salto di qualità nella gestione della materia prima sul disco. La marinara aveva una estrazione di sapore non comune, idem la cosacca mentre la margherita era una “cioccolata” come avrebbe detto mio nonno.
Lioniello sarà numero 29, 35, 10 o 15? Non lo decido io, ci sarà, o forse c’è stata, l’ispezione anonima e pagante e si tireranno le conclusioni.
Per quanto mi riguarda, ho visto un ragazzo preparato che ha la metà dei miei anni, con trenta dipendenti al lavoro, al duro lavoro. E chi a quella età non ha fatto cacchiate facendo decidere agli ormoni e non alla testa?
Un pizzaiolo su cui abbiamo fatto bene a puntare che adesso deve aspettare l’uomo che ha fatto discorsi da uomo in questo bellissimo incontro.
A me, giornalista non spetta raccontare l’uomo, ma il pizzaiolo.
Ah si, a distanza di sei anni possiamo dire che forse il titolo era sbagliato: non è il Niu Franco Pepe, è Salvatore Lioniello.
Le grandi pizze di Salvatore Lioniello
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