Ristorante -Pizzeria Casale del Fornaccio Roma
Via Tiburtina, 1356
Tel. 06/419 0733
Aperto tutti i giorni dalle 12:30 alle 15:30 e dalle alle 19:30 alle 23.30
Parcheggio gratuito sul posto
Coperto (1€ a persona)
di Floriana Barone
Soffice, leggera, con un cornicione pronunciato: al Casale del Fornaccio la pizza è fedele alla tradizione napoletana, condita a dovere e molto digeribile.
Oggi questo ristorante-pizzeria è una realtà consolidata posizionata davanti allo studio Mediaset Titanus di via Tiburtina, non molto distante dal Grande Raccordo Anulare. Per gli amanti della storia cittadina, la location è veramente suggestiva: questo è un casale risalente alla seconda metà del XVI secolo.
La struttura si trova nella borgata rurale di Settecamini, nata sui terreni di proprietà del duca Leopoldo Torlonia. In epoca medievale la località era nota come “Campo dei Sette Fratelli” o “Forno dei Septe Fratri” e, successivamente, come “Forno” o “Osteria del Forno”, in riferimento al casale, oggi conosciuto anche come Casale di Settecamini, di proprietà un tempo della famiglia Cesi di Acquasparta. Il locale è caratterizzato da soffitti a botte, arredi in legno, un grande camino di travertino e un pavimento di vetro che mostra i resti dell’antica via Tiburtina.
Il forno a legna è grande, posto al lato della sala principale: dona all’ambiente un’atmosfera calda e accogliente.
Al Casale del Fornaccio il capo pizzaiolo si chiama Ivan Crescentini: 36 anni, nato e cresciuto a Fuorigrotta. Ivan ha iniziato in questo settore da giovanissimo, facendo un’importante esperienza nella Pizzeria di Antonio e Marco Pellone: poi ha intrapreso la sua strada in giro per l’Italia, lavorando per i Fratelli La Bufala e Rossopomodoro. E, sei anni fa, è arrivato in questa pizzeria, che prima era targata REbasilico. Oggi qui, oltre a Ivan, lavorano con impegno e passione Luigi Matano e un altro aiuto pizzaiolo, Nikolas Nosal: si alternano sette giorni su sette, a pranzo e cena. Lo chef in cucina si chiama Pietro De Pari ed è originario di Caserta: oltre alle specialità della casa, come gli gnocchi alla sorrentina e le mezzemaniche al baccalà (10€), Pietro si occupa dei fritti e della preparazione dei dolci insieme alla sua brigata, in stretta collaborazione con Ivan che prepara l’impasto di alcuni antipasti, come montanarine e chiacchiere. È napoletano anche il direttore di sala, Giuseppe Diaferia, mentre il proprietario si chiama Marcello Chiappetta: è a capo anche del vicino O.C. hotel.
Al Casale del Fornaccio la pizza è gustosa, scioglievole e molto digeribile: lo stampo napoletano è ben visibile, con un cornicione alto e morbido. L’impasto è diretto, con una tecnica a due velocità, idratazione al 68 -70%. Si utilizza una farina medio-forte del Molino Piantoni di Brescia e la maturazione avviene tra le 24 e 36 ore, prima a temperatura ambiente, in massa per 4 ore e, dopo lo staglio, prosegue in questo modo per altre 3-4 ore. I panetti poi riposano in frigo e vengono lavorati il giorno dopo. All’impasto viene aggiunto 0,2 g di lievito per ogni chilo di farina. La pizza cuoce nel forno a legna artigianale a 450°. Fior di latte, provola e mozzarella di bufala arrivano dal Caseificio dei Fratelli Beneduce di Ponte di Ferro (NA), i pomodori sono de La Torrente, gli ortaggi provengono invece da un fruttivendolo di zona.
Tra gli antipasti della pizzeria si segnalano i fiori di zucca pastellati (6€), le chiacchiere al pomodoro (x2, 6,5€), alla ‘nduja e cacio e pepe (x2, 7€) e il tradizionale cuoppo napoletano (x2, 9€), abbondante e gustoso, anche se leggermente unto.
Il menu offre pizze rosse classiche, come la Marinara (4,5€), la Margherita (6€), la Bufalina (8€), la Casertana preparata con pomodoro, fior di latte, ciuffi di ricotta, salame Napoli, pepe, basilico e olio evo (8,5€).
Si prosegue con lee pizze bianche, come la Borbonica con fior di latte, pomodorini, rucola, prosciutto crudo, scaglie di grana e olio evo (9€). Non mancano ovviamente le pizze speciali, come calzone al salame (8,5€) e la pizza fritta: da segnalare la classica realizzata con provola, ricotta, salame Napoli, basilico e pepe (9€). Da assaggiare anche i panuozzi, tra cui quello salsiccia e friarielli (9,5€). È possibile ordinare le pizze con l’impasto speciale 100% integrale (al costo di 1€ in più). Il menu qui cambia due volte all’anno e sulla lavagna c’è sempre una pizza speciale, come quella con crema di zucca, porcini, fior di latte e lardo: molto buono l’accostamento dei sapori, ma l’aggiunta di un elemento croccante potrebbe conferire una maggiore spinta al topping.
La carta delle bevande propone birre alla spina, come Leffe Rossa Ladieuse (33 cl 4€) e in bottiglia, tra cui la Pedavena Dolomiti Pils (4,5€) e la Lisa di Birra del Borgo (5€). La cantina offre una ventina di bottiglie, tra vini bianchi, rossi, spumanti e vini della casa, come la Passerina del Frusinate Igp “Vela” dell’azienda Petrucca e Vela (18€), il Morellino di Scansano Docg dell’azienda Le Lupinaie (25€), l’Aglianico del Sannio Doc de La Vinicola del Vecchio (16€).
I dolci fatti in casa sono golosi, ben presentati e particolarmente adatti per questo tipo di locale: sul menu si possono scegliere il babà, la panna cotta, il tiramisù alla nutella e la oreo cheesecake (5,5€).
Ristorante -Pizzeria Casale del Fornaccio
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