Barabba Pizza Bistrot
Via Mosè Bianchi 3
https://www.pizzeriabarabba.it/
di Marco Galetti
Barabba, la pseudopizza che lascia a bocca aperta tante false vere pizze, è un post provocatorio.
Sono consapevole che la pizza soprafotografata, sopra media e soprattutto piacevolmente degustata non sia una pizza campana e probabilmente nemmeno una pizza a tutti gli effetti, ma se altre pizze, che pizze non sono, sono rientrate per estensione nella classifica di 50TOPPIZZA e in altri elenchi numerati, credo di poter esprimere tranquillamente la mia senza sollevare un polverone né sollevazioni di popolo campano devoto a San Marzano e fedele suddito della Regina Margherita.
Qualche ulteriore considerazione, venata di un accenno di sana polemica, dopo il conto e prima dei titoli di coda
Pizzeria Barabba, la carta, nella dichiarazione d’intenti si segnala l’uso di pomodoro San Marzano Gustarosso, Farina Mulino Dallagiovanna, Bufala di Loffredo Artigiano del latte e Culatta dell’Azienda Agricola Sant’Ilario
In consueto e rigoroso anonimato mi sono presentato nella sede milanese di Barabba un venerdì a pranzo all’apertura, avevo ricevuto una dritta da un amico di Alassio che, probabilmente, ne sa più di me e di tanti pseudo esperti di Margherita campana… l’altra campana doveva essere suonata, perché non dovrei essere io a farlo visto che non ho l’obbligo morale di difendere a spada tratta la tradizione che spesso, però, viene rinnegata da chi dovrebbe solo ringraziare di possederla nel proprio DNA.
La pseudopizza di Barabba manca del presupposto essenziale per essere definita Pizza, la miracolosa fusione tra impasto e ingredienti, eppure, ciò nonostante, è di gran lunga superiore a tante pizze campano-lombarde e ad altre campane-campane.
È, probabilmente, la pseudopizza più leggera quanto a digeribilità di sempre, il profumo invita all’assaggio, dopo il primo assaggio indietro non si torna e si prosegue apprezzando la mozzarella e il pomodoro in dosi equilibrate tanto che si potrebbe tranquillamente proseguire con un secondo giro senza soluzione di continuità.
La pseudopizza di Barabba non può giocare ad armi pari con una Margherita campana al top, ma mette in riga tante pseudo vere pizze che arrivano al tavolo a temperatura inadeguata, bagnate, bruciate, poco cotte, troppo salate, col formaggio rappreso, con olio improponibile, col pomodoro rosso di vergogna, pizze pesanti, poco digeribili, pizze che giocano sugli allori, pizze che si credono inarrivabili, che presumono, pizze che farebbero bene a cominciare a guardarsi intorno e che dovrebbero chiedere a chi non le ama come si dovrebbe, due punti, aperte virgolette, ammaccami come la prima volta.
Barabba Pizza Bistrot
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