400 gradi di Andrea Godi a Lecce ha raddoppiato. In pratica ha inaugurato un piano meno 1 esattamente identico al piano terra, con tanto di forno autonomo e squadra a parte. In sostanza ormai la struttura nata nel 2017 ormai ha oltre 250 posti a sedere e d’estate gode di uno spazio. La formula è quella che ha portato al successo tutt le pizzerie: stile napoletano conteporaneo, con biga, cornicione pronunciato e lunghissima lievitazione, ingredienti di prima qualità, continua sperimentazione sulle frine e sugli impasti a seconda del prodotto con naturale preferenza alla farina 0. Figlio d’arte, ha 31 anni e da 15 bazzica vicino al forno, riuscedo a dare una intepretazione moderna di questo mestiere, al passo con i temi e della clientele che subito dopo il nostro arrivo riempe il locale come un uovo. E’ raggiante perchèp poche ore prima ha inaugurato la sua bakery. Ormai è un capitao di industria, uno dei tanti pizzaioli che grazie al consenso del pubblico fanno girare l’economia dei piccoli artigiani del cibo e danno lavoro ai ragazzi del Sud.
Perfette le fritture anche se le patate dei crocché non ci hanno convinto, molto gradevoli le montanarine e le frittatine di pasta tradizionali con i piselli. Extra anche polpettine fritte dimanzo e di maiale che si potrebbero mettere in una bella pasta al fornoo lasagna. Il menu ha molte proposte, oltre le classiche, stagionali e di territorio che ruotabo in continuazione, su retro la poposta delle birre e dei vini (almeno i pugliesi da rinforzare).
Andrea lvora con i forni elettrici e la differenza, come già abbiamo avuto modo di constatare in un famosoa ssaggio alla cieca, non si coglie proprio. La margherita classica con fiordilatte si iscrive perfettamente nella new wave dei ragazzi di piazza Ferrovia (Sammarco, Bastelli, Vitagliano, Gallifuoco) mentre le due d’autore ci sono piaciute soprttutto perchè è stato evitato il solito eccessodi troppo latticino.
Grande digeribilità e sapore. La corsa di Andrea è appena iniziata.
Vi lasciamo al report di Virginia di Falco realizzato poco prima del Covid e poi al post di Monica Caradonna del 2017 che registrà l’apertura del nuovo locale.
Le pizze di Andrea Godi a 400 gradi. Il menu
settembre 2019
di Virginia Di Falco
Pizzeria 400 gradi Lecce
Viale Porta d’Europa 65
Tel. 391 331 8359
Aperto: solo la sera, tutti i giorni (19:30-23:30)
Chiuso: mai
Pagina Facebook sempre aggiornata
400 gradi Lecce. Eravamo io, una napoletana, una coppia salentina, 4 scandinavi e una famiglia indiana. A fare la fila, puntuali, alle 19.30, orario di apertura. E’ sabato sera, e qui da 400 gradi non si può prenotare. Si viene registrati e fatti entrare in ordine di arrivo. Ti viene spiegato tutto al telefono e all’ingresso: policy scritta in stampatello sulla porta.
Mentre si aspetta, c’è il tempo di guardare dentro dalla grande vetrina che affaccia sulla strada. E di capire che, in quello che è un quartiere periferico dove il cemento l’ha vinta inconcepibilmente sulla pietra bianca leccese, l’architetto di questa moderna pizzeria ha creato una sorta di oasi verde, con una sala ampia e luminosa, tavoli e panche in legno chiaro, parati con enormi foglie tropicali e uno spazio all’aperto che, anche grazie ad enormi palme (vere), ne richiama l’aria esotica.
Ingresso e tempi di attesa ben organizzati, servizio giovane, informato e motivato che consegna un menu con una trentina di pizze: le varianti della margherita, e poi le rosse e le bianche (quest’ultime vincono sulle altre per numero e fantasia nelle farciture).
Il pizzaiolo, Andrea Godi, è pugliese, ma la scuola di riferimento è quella napoletana. Per questo ha tanto girato nel capoluogo campano e tanto ha imparato. Due anni di pizza e di successi, coronati dal 45.mo posto della classifica delle migliori pizzerie italiane di 50 TOP PIZZA.
Una pizza lieve ma di carattere, con un impasto digeribile e profumato dal cornicione importante (ma senza “canottismi”). La squadra al forno guidata da Andrea lavora senza sosta, con un sincronismo, questo sì, dalle movenze napoletane.
Si può cominciare dai fritti, con delle montanarine leggere, golose e super asciutte (nessuna traccia di unto sul piatto). Buone quelle con la mortadella e con tonno e stracciata, ma la montanarina con pomodoro a crudo lavorato con il basilico è insuperabile.
Regina di nome e di fatto la margherita Extra Doc con dei pomodori datterini a spicchi di una bontà assoluta, mozzarella di bufala, basilico ed olio extra vergine di oliva. Ricca e saporita la Valle d’Itria, con capocollo di Martina Franca, stracciatella e pomodorini gialli semi secchi. Forse un po’ sbilanciata per sapidità quella con le alici di Cetara (pur di ottima qualità), pesto, pomodori gialli e polvere di olive.
Ci sono poi le pizze a “stella” con le punte ripiene di ricotta.
Ingredienti selezionati con cura e con particolare attenzione alle produzioni pugliesi; in maniera rigorosa ma senza manifesti ideologici.
Sulla pizza, ma anche sul territorio: per Andrea Godi l’obiettivo è puntare sempre al meglio ma facendo leva sullo scambio e la condivisione di esperienze importanti, a partire dalla città in cui ha scelto di lavorare, come nel caso del bel rapporto di amicizia con i Bros. La rete, quella vera, insomma.
Qui di seguito l’articolo di Monica Caradonna sull’apertura della nuova sala nel 2017:
di Monica Caradonna
Sant’Antonio Abate, protettore di Novoli, città della Focara, il grande fuoco, non ne vorrà a male con Andrea Godi per aver tradito il fuoco e la legna per cedere alla tentazione della tecnologia e del forno elettrica. Questi giovani sono avvezzi al richiamo della modernità, ma lui Andrea, 27 anni, pizzaiolo verace, nonostante quel forno, è stato promosso finanche dall’Associazione Verace Pizza Napoletana.
E nel suo nuovo locale, le cui porte Andrea Godi ha aperto in anteprima per i lettori di questo blog, ne ha uno tutto napoletano, prodotto dalla Izzo, e grazie al quale potrà addirittura raddoppiare le performance sino ad ora registrate. Ed è il primo ad avere in puglia un forno elettrico per fare la pizza napoletana.
Si sposta di pochi metri dalla vecchia sede per dare vita a una nuova avventura. Uno stile tutto tropicale che riprende il giardino di palme che in primavera diventerà operativo con un compensato marino per ospitare tavoli e sedie in uno spazio all’aperto molto divertente. All’interno tra colori caldi e pareti che riprendono la vegetazione africana, si muovono delle scimmie che sembra danzino tra le pareti. «Sembrerà strana la scelta, ma per me questi animai rappresentano l’evoluzione che ho avuto nella mia vita» spiega Godi.
Un passato già segnato. Suo padre ha avuto una pizzeria per vent’anni, ma poi arrivato il sogno del posto fisso, chiusi cartoni e spento il forno, ha abbassato la saracinesca sulla pizzeria di famiglia e spento l’idea di Andrea di ereditare la pala per le pizze del suo papà. Ma lui il pizzaiolo non pensavo di volerlo fare. Ha fatto un po’ di tutto. E in pizzeria andava a lavorare nei weekend durante la scuola alberghiera.
Poi la folgorazione. Con Franco Cassiano, pizzaiolo a Novoli, prima, e con Attilio Bachetti, poi, proprio nella capitale della pizza. Oggi se deve pensare a un modello c’è Franco Pepe, conosciuto per caso proprio nella sua pizzeria nella periferia di Lecce dove, una sera, Pepe è arrivato con Paolo Marchi.
Da 400 gradi è impossibile prenotare. Bisogna solo armarsi di tanta pazienza e aspettare il proprio turno. Altrettanto fortunata l’esperienza di Cinema, altro locale che Andrea ha inaugurato quest’anno nel centro di Lecce, dove sforna pizze in teglia sul modello di Bonci.
Prima di Natale si aspetta l’inaugurazione di questa nuova officina della pizza alla napoletana. Sì, perché lui non segue il disciplinare, ma si ispira alla pizza da poco incoronata come bene Unesco. «Non faccio pizza napoletana secondo Stg, ovvero secondo il disciplinare. Faccio impasti indiretti, ovvero impasti con un pre fermento, molto difficili da gestire più che da realizzare, uso la biga, anche se lo stile alla fine è quello, con tanto di bordo alto» spiega Andrea Godi. Ha formato una squadra di 6 pizzaioli che nella nuova pizzeria potrà accontentare palati per 120 coperti che potranno scegliere tra 25 diverse tipologia di pizza. Appassionato di birre artigianali, in carta ne ha più di 30, ma in questa nuova esperienza vuol dare spazio e dignità anche al vino. Ed ecco che in sala ci sarà una giovanissima sommelier che tra la carta vini e l’offerta che mensilmente cambierà nell’Enomatic potrà accontentare anche i più sofisticati dell’abbinamento.
Pizzeria 400 Gradi
Via Adriatica, 67
73100 Lecce LE
Pizzeria 400 Gradi Lecce Andrea Godi
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