La pizza napoletana, quella buona, a Firenze funziona alla grande: ne ho avuto conferma a fine serata, dopo aver degustato le pizze di Giuseppe Pignalosa, titolare di Le Parùle in quel di Ercolano (NA), mi resta la convinzione che c’è tanta voglia e curiosità di ampliare il bagaglio culturale riguardo alla pizza ed alla napoletana in particolare.
Con Marina Alaimo abbiamo organizzato una divertente serata, grazie alla disponibilità dei titolari di un locale fiorentino: Fratelli Cuore, ristorante bar pizzeria aperto h24 7/7 nella stazione ferroviaria di Santa Maria Novella che s’avvantaggia anche di uno scorcio panoramico sulla cupola del Duomo di Firenze.
La gentile disponibilità di Sorrentino Vini, l’ospitalità dei Caprarella di Fratelli Cuore e di Agostino Figliola, resident pizzaiolo del locale, hanno permesso ai circa 60 presenti di godere, solo per una sera, un menù degustativo fisso che ha permesso, a Giuseppe Pignalosa, di esprimersi con discreta sicurezza, a confronto con l’esperienza della mia visita nella sua pizzeria di Ercolano.
Ho gestito la comunicazione e le prenotazioni via web, tra Facebook ed Eventbrite ed è stato un successo inaspettato: tutti i posti disponibili sono andati esauriti in 20 minuti ed ho bloccato la lista d’attesa nei successivi 10 minuti, con altre 30 persone desiderose di partecipare alla serata di lunedì 11 aprile 2016, a testimonianza che c’è tanta voglia di pizza, buona, a Firenze!
Ma veniamo al sodo: ottima la margherita, da manuale come deve esser la pizza napoletana (secondo i criteri lucidamente elencati da Luciano Pignataro).
A seguire la pizza che, a me, è piaciuta di più: complessa, molto saporita, ben equilibrata la pizza Scarulella con impasto di grani antichi del beneventano (saragolla, romanella, senatore cappelli, e 20% di farina di ceci del Fortore) scarola, olive nere del Vesuvio, capperi di Salina, nocciole vesuviane.
Divertente e stagionalissima la pizza Primavera, con le fave e i loro germogli degli orti del Vesuvio, la ricotta salata, pancetta e fior di latte dei Monti Lattari.
A seguire un classicone: marinara ai due pomodori (san marzano; pomodorino del piennolo del Vesuvio).
Infine la fritta tradizionale ripiena di ricotta di bufala e cicoli (che, purtroppo, per una problematica con la friggitrice, non a tutti è arrivata perfetta).
Dopo la passerella per Giuseppe Pignalosa, il Gran Finale: Pasquale Caprarella ha voluto esagerare e quindi c’è toccato un gran dessert, di chiara fama, la setteveli® quella originale, di Luca Mannori.
Cristian Beduschi (Pieve di Cadore), Luigi Biasetto (Padova) e Luca Mannori trionfarono, nel 1997, alla Coppa del Mondo di Pasticceria di Lione proprio con questo dessert: mousse al cioccolato fondente pura origine Madagascar, bavarese alle nocciole pralinate e veli di cioccolato, morbido savoiardo al cioccolato e gianduia ai cereali.
Diffidate dalle imitazioni chè la setteveli® è solo quella come da ricetta del team dei pasticcieri campioni del mondo; guglando si trovano oltre TRECENTOMILA pagine web che parlano di setteveli, le ricette farlocche si sprecano …
Non l’avete mai assaggiata o, magari, avete provato qualche imitazione e siete curiosi di capir meglio ?
Le informazioni affidabili sulla setteveli® le trovate sul sito ufficiale setteveli.it.
In definitiva: mi pare sia stata una bella serata, a scrutar i volti dei tanti partecipanti che sono andati via contenti di aver potuto conoscere la filosofia lavorativa di un valido artigiano della pizza.
Giuseppe Pignalosa: pensiamo al vernissage fiorentino delle pizze della prossima stagione ?
;-)
Ringraziamenti vanno all’azienda agricola Sorrentino Vini che ha voluto partecipare presentando i proprio prodotti, nello specifico
– Lacryma Christi Bianco Vigna Lapillo 2014
– Piedirosso del Vesuvio 7 Moggi 2015
– Lacryma Christi rosso Vigna Lapillo 2013
Ringraziamenti, per la documentazione fotografica della serata, a Liudmila e a Mauro nonché a Christian.
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