Abbiamo più volte parlato della vitalità della città di Vicenza nel mondo-pizza. Ad oggi, tra le città del Veneto, quella palladiana è la più attiva nella ricerca e nella volontà di essere al passo con i tempi. Il merito è, ovviamente, dei pizzaioli vicentini, consapevoli di essere inseriti in un ambiente ideale per spingere la gente a uscire dalle mura di casa e andare in pizzeria: Vicenza è una città magnifica, per troppo tempo rimasta immobile, oggi desiderosa di accogliere i suoi cittadini nelle sue splendide piazze e negli altrettanto ameni dintorni.
Tuttavia, in questo processo di “modernizzazione” dell’arte bianca vicentina c’è anche lo zampino dell’Associazione Eccellenza nella Pizza, di cui fanno parte molti pizzaioli della provincia e anche qualcuno dalle aree limitrofe.
Un consesso in forte crescita, che in tre anni scarsi di attività ha già organizzato nella propria sede di Quinto Vicentino molti eventi all’avanguardia. Su tutti, una preziosa lezione per gli associati di Simone Padoan de I Tigli, che rimane un po’ l’indiscusso punto di riferimento per i pizzaioli veneti. Ancora, un intervento di Igles Corelli sul topping, che per il pizzaiolo contemporaneo è diventato un tema cruciale, come vedremo in seguito.
Nei giorni scorsi l’Associazione ha realizzato l’evento clou della stagione: “Pizza in Piazza”, festival della
pizza contemporanea. Il 14-15-16 giugno nella palladiana Piazza dei Signori dieci soci dell’associazione hanno portato le loro creazioni, sfidandosi (in senso buono) a colpi di impasti innovativi e farciture gourmet. Dai super-campani Rosario Gannattasio e Catello Buononato, che hanno portato in Veneto l’autentico vento di Costiera, agli sperimentali Fraccarolo e Furlani di Fattore F inventori del “tochetin”, il padellino da “bacaro” veneto, passando attraverso i fratelli Cuomo di Thiene (due ragazzi da tenere d’occhio a livello nazionale) e ancora El Anbri Abdessamad, Alessandro Buono, Giuseppe Soldà e Raffaele Ugliano, la piazza di Vicenza è stata letteralmente invasa da appassionati, turisti e curiosi.
Corroborati, dalle birre Krombacher e dai vini del Consorzio Lessini-Durello, sponsor dell’evento.
Un successo nel cui ambito si è inserito il talk moderato da Francesca Riganati che ha visto protagonisti quattro maestri di stili e provenienze diverse, a dimostrare che il mondo della pizza contribuisce alla mai fatta Unità d’Italia.
Enzo Coccia de La Notizia (Napoli), Luca Pezzetta di Fiumicino, Renato Bosco di San Martino Buonalbergo (Vr) e lo stellato Matteo Grandi, da poco anche pizzaiolo proprio in piazza dei Signori. Un melting
pot, parterre indubbiamente elevato.
Doveva essere un tranquillo pomeriggio domenicale speso a sentire storie ed esperienze diverse ma simili, e invece .. ci sono state anche scintille.
Enzo Coccia ha preso per primo la parola raccontando la sua esperienza di pioniere del topping “qualificato” grazie ai presidi Slow Food che negli anni Novanta erano ancora fantascienza; Renato Bosco ha incalzato ricordando che anche i suoi inizi sono stati burrascosi, con lo studio scientifico degli impasti che all’epoca era ancora cosa da apprendisti stregoni. Finchè, quando ha parlato Grandi, cuoco di professione e pizzaiolo per passione che ha peraltro ricordato quanto la gente veneta sia tutt’oggi legata all’idea di pizza croccante “stile anni Novanta” che ha voluto ricreare proprio in questa piazza, è uscita l’importanza e la centralità assoluta del topping, per cui Luca Pezzetta ha affermato con decisione che ci sono pochissimi pizzaioli, anche blasonati, anche di classifiche importanti che non hanno una chiara conoscenza della materia prima. Lì si sono scaldati un po’ gli animi. Salvo precisare poi, che il riferimento era a talune classifiche locali che mettono sullo stesso piano professionisti di chiara fama e soggetti un po’ meno meritevoli. Alla fine, tra chi si è tolto un sassolino dalla scarpa e chi ha rinfocolato la polemica è emerso un dato interessante. Sugli impasti si è studiato a più o meno a sufficienza, su topping siamo ancora agli inizi.
Qualcuno all’inizio aveva posto una domanda: qual è il futuro della pizza? Ecco, dal talk sembra essere emersa la risposta. Studiate il topping e vincerete.
Pizza in Piazza
Festival della Pizza Contemporanea
Piazza dei Signori
Vicenza
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