di Christian Cutino
La parola chiave che descrive al meglio questa serata entusiasmante è miscelazione. Roberta Esposito de La Contrada e Simone De Gregorio, patron de La Bolla, locale che ha ospitato l’evento, ci hanno proposto un’idea innovativa di degustazione a 4 mani, contaminando ogni pizza in degustazione con l’impasto o il topping dell’altro e giocando con i cocktail pairing ideati da Alfonso Califano ed Emanuele Primavera di Cinquanta Spirito Italiano.
La serata ha avuto inizio con un pasticciotto salato ripieno di scarole alla napoletana, un ricordo della pizza di scarole con una nuova forma e consistenza grazie alla frolla salata.
Il primo cocktail, a base di vodka, amaro, finocchio e arancia, è stato studiato per accompagnare il pasticciotto e la prima pizza. Il finocchio rinfresca il palato, mentre la vodka bilancia la ricchezza della frolla salata e della fonduta.
Se l’inizio è stato una piacevole comfort zone, ora la serata entra nel vivo. La Marinara Evolutiva, con impasto di Simone: indiretto, delicato ed estremamente scioglievole, si scontra con il condimento ricco e saporito di Roberta, a base di pomodoro San Marzano, caviale di acciughe, terra di olive nere e foglie di cappero. Un topping goloso, perfetto per una scarpetta con il cornicione. Il cocktail, in questo caso, esalta la nota amara del condimento, bilanciando perfettamente i sapori.
La Baburu, Impasto di Roberta, diretto con farina tipo 1 e topping di Simone: miso, katsuobushi, cardoncelli, porcini e provola. Cambia totalmente il sapore, la struttura e la masticazione della base. Mentre il miso dona la giusta umidità e lega gli ingredienti, i funghi donano una consistenza interessante. Il pairing con gin, caffè e aglio si è rivelato sorprendentemente riuscito, con il fungo e il katsuobushi che si sposano perfettamente con il caffè e l’aglio del cocktail.
La Tonnaria, un’originale rivisitazione della classica pizza con tonno e cipolla, è delicata e ben equilibrata. L’impasto di Roberta non sovrasta il topping e La kombucha servita con questa pizza si abbina perfettamente con il sapore dolce della cipolla, creando un connubio armonioso.
L’ultima pizza salata, Aglio, Olio e Peperoncino, con topping di Roberta su impasto di Simone, nonostante il nome, sorprende per la sua delicatezza. L’abbinamento con la kombucha in questo caso esalta l’acidità del peperoncino peruviano, offrendo un finale perfetto.
Non si può concludere la serata però senza una Pastry Pizza di Simone: l’assoluto di mela annurca in pairing con il milk punch di Cinquanta Spirito Italiano è stata una conclusione sublime.
In un mondo che viaggia verso una costante standardizzazione, questi eventi danno valore all’unicità, che sempre e soprattutto in questo caso, interagendo con altre unicità porta ad un arricchimento che è alla base dello sviluppo di qualsiasi cultura, soprattutto quella gastronomica.
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