Gino Sorbillo lancia in menu la pizza all’ananas
Gino Sorbillo mette in carta, al costo di 7 euro, la pizza con l’ananas nel suo nuovo locale Presepe Napoletano Pizzeria Ostaria ai Tribunali.
La notizia diventa virale, in poche ore tutti ne parlano. Dal TG1 al Corriere a all’Ansa, solo per citarne alcuni, danno la notizia. Ovviamente sui social la bagarre si era scatenata prima, con i commenti più disparati.
Ammiro sinceramente Gino, per il suo modo di comunicare, per la sua grande schiettezza e soprattutto per aver sdoganato la pizza sul web, perché è stato il primo a capire l’importanza dei nuovi mezzi di comunicazione di massa.
Non esprimo giudizi, adesso, lo farò solo dopo averla provata, perché i giudizi si possono esprimere solo dopo aver assaggiato, altrimenti una scelta ideologica e se c’è una cosa che ho imparato nella gastronomia in questi anni che l’unica cosa che conta è l’assaggio, il resto lascia il tempo che trova.
In questo articolo proviamo a ricostruire la genesi della pizza con l’ananas, da chi l’ha inventata ai pizzaioli che l’hanno proposta in Italia.
Quando nasce la pizza con l’ananas?
Una ricostruzione della nascita della pizza con l’ananas l’ha fatta la BBC qualche anno fa. Nasce da Sam Panopoulos che nel 1954 prova la pizza a Napoli, per poi emigrare in Canada. L’abbinamento nasce per gioco e per esigenza nel 1962. Ad una pizza margherita con del prosciutto viene aggiunto il “frutto della discordia” per contrastare l’elevata sapidità del prosciutto e quindi l’ananas sembra la scelta giusta.
Chi fa per primo la pizza con l’ananas in Italia?
Estate 2017, con un post su Facebook Stefano Callegari annuncia “Alla fine l’ho fatta…. APIZZACOLLANANAS. Ovviamente incuriosito mi sono fiondato da Sbanco per provarla e devo dire in tutta onestà che il risultato non era male, anzi direi piuttosto buona. Aveva un pensiero dietro e l’abbinamento funzionava.
Un paio d’anni dopo, arriva l’ananasnascosta di Franco Pepe, provata da Pepe in Grani il 16 gennaio 2019 in anteprima, nel post della presentazione del libro sulla pizza di Luciano Pignataro a Caiazzo. Risultato poco convincente e con la mia solita franchezza l’ho detto prima di tutto al diretto interessato. Ghiacciare un pezzo di ananas e metterlo in conetto fritto con prosciutto e Grana (e perchè non parmigiano?), non mi è sembrata una grande idea, era più una provocazione riuscita a metà.
Tra le altre pizze con l’ananas provate in questi anni c’è quella di Simone Lombardi da Crosta a Milano, rifacendosi alla tradizione messicana della carne marinata negli agrumi, è abbinata all’ananas, ventricina, ananas cotto al forno, cipollotto crudo, coriandolo. Buona con un pensiero gastronomico compiuto, anche se non diventerà mai la mia pizza preferita. L’esperimento meglio riuscito in questi anni, premiato come pizza dolce da 50 Top Pizza nel 2020, è quello di Pier Daniele Seu, la Pizza-Colada. Il pizzaiolo romano, giocando con il nome del famoso cocktail pina colada, realizza una pizza dolce caramellata con ricotta mantecata al lime, ananas marinato al rum, purea di cocco, cocco disidratato e menta.
Sicuramente, a mia memoria, se c’è stato qualche altro non so, Gino è il primo pizzaiolo ad averla in carta a Napoli Città e non parliamo di una foto sui social, ma parliamo di averla in carta nel propio locale.
Quanto prima mi riprometto di provare anche quella di Gino Sorbillo.
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