di Andrea Docimo
Mentre nelle pizzerie di tutta la Campania, e per estensione Italia e resto del mondo, imperversa la nuova scuola di pensiero della pizza e dei pizzaioli 2.0, in quel di S. Giorgio a Cremano (Na) c’è chi ancora una volta sa imprimere una decisiva sferzata allo spin di quella trottola che è ormai divenuto il mondo dell’arte bianca, dove tutto gira velocemente e o ti tieni al passo o sei fregato. Basterà a cambiarne il senso di rotazione? Ancora non è dato saperlo. Ciò che è certo, invece, è che i Salvo sono avanti. E lo sono nel modo migliore possibile: quello di chi fa avanguardia guardando al passato. In un puro, cristallino slancio neoclassicista, Francesco e Salvatore Salvo scelgono di non rifarsi a nessuna cultura che non sia quella napoletana più vera, e proprio dal passato prossimo di quest’ultima trovano suggestioni, ispirazione e dunque formula per la creazione della LORO “corrente pizzaiuola”. Che, per inciso, è fresca, attualissima e volge anche un fiero sguardo di sfida ad un futuro dai contorni un po’ incerti.
La nuova nata in casa Salvo è un direttissimo elogio della semplicità, mutatis mutandis dei boni ac antiqui mores del popolo partenopeo. Tutti abbiamo avuto modo di godere, da piccoli, delle golose pizzette al pomodoro del panificio o del bar vicino scuola, pregustando ogni giorno la gioia che avremmo provato nel trovare, avvolta in quella carta color marroncino chiaro, una piccola zattera quadrata rosso scarlatto che avrebbe di lì a poco navigato il mare tumultuoso delle nostre puerili fauci.
Ebbene, proprio sulla base di ricordi sì dolci, è stata forgiata la nuova “Pizza al Pomodoro” della Pizzeria Salvo, fucina elitaria tale da far invidia anche a quella di Vulcano nell’antica Roma. La particolarità (che qui diviene incontrovertibile bellezza) di tale pizza risiede nell’utilizzo di ben sei pomodori, ognuno dei quali ha esatto una cottura ad hoc: pomodoro di Corbara Corbarì che fa da base, polpa di pomodoro San Marzano Dop Conserve San Nicola dei Miri, pomodoro datterino essiccato al forno, pomodoro grigliato, crema di datterino affumicato e pomodori del Piennolo del Vesuvio marinati in olio e basilico. C’è anche l’immancabile e profumatissimo basilico, così come non può mancare un grande olio (evo Roboris di San Comaio) prima e dopo la cottura, a legare ed arricchire ulteriormente una pizza che di carattere ne dimostra tanto, sin dai primi morsi. È un viaggio nel passato: personalmente sono tornato al tempo in cui, da bambino, in estate andavo con mio nonno al bar del lido per gustare la pizzetta che per me ancora possiede il sapore della spensieratezza di quegli anni. Il buon impasto dei Salvo passa, per una volta, in secondo piano: il pomodoro si eleva e diviene fulcro; la coesistenza di acidità, dolcezza e dell’appena percepibile, ma presente, amarezza dei pomodori abbrustoliti è coinvolgente, quasi conturbante. Il gioco di consistenze, poi, è da manuale. Il tocco di Salvatore Bianco (chef de Il Comandante Restaurant dell’Hotel Romeo a Napoli che ha prestato il suo bagaglio tecnico ai Salvo per la creazione a sei mani di questa pizza) si sente tutto, specie all’olfatto che è stato letteralmente rapito dai profumi intensissimi sprigionati dal topping.
Chiudo l’articolo invitandovi a fornirmi e fornirci un feedback, magari rendendoci partecipi dei ricordi suscitati in voi da questa pizza.
Ah, quasi dimenticavo, complimenti a Francesco e Salvatore: non ne sbagliano una.
Pizzeria Salvo Francesco & Salvatore
Indirizzo: Largo Arso, 10, 80046 San Giorgio a Cremano NA
Telefono: 081 275306
Orari e giorni di chiusura: Aperto tutti i giorni, domenica esclusa, a pranzo dalle 12 alle 15 e la sera dalle 19 alle 24.
Sito web: www.salvopizzaioli.it
Costo della pizza: 7€
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