di Antonino Siniscalchi
VICO EQUENSE. Sapori, profumi, arte e tradizioni di un territorio. Un cocktail unico per rappresentare un’immagine identitaria e consolidare una antica tradizione. Da domenica 24 a martedì 26 torna «Pizza a Vico». La sesta edizione dell’appuntamento, in programma nel caratteristico itinerario cittadino che si dirama da piazza Umberto I, radunerà i maestri pizzaioli locali che proporranno la pizza realizzata con le materie prime a chilometro zero, dove l’alta qualità rappresenta la prerogativa vincente. La manifestazione, infatti, è finalizzata a valorizzare la filiera di cui la pizza rappresenta la punta di diamante; il percorso gastronomico in cui si inserisce rappresenta il valore aggiunto di un territorio, dove si fondono storia, bellezze naturali e artistiche che caratterizzano Vico Equense, candidata, quest’anno, a Unesco Creative City of Gastronomy, che ha ricevuto il riconoscimento di «Denominazione di Origine Comunale» con l’istituzione della prima De.Co. etichettata come «Pizza di Vico».
Venticinque le pizzerie partecipanti, 15 euro il ticket per 3 fette di pizza margherita, 2 fette di pizza di gusto speciale, acqua ed una bibita a scelta. Le strade saranno chiuse al traffico per consentire il posizionamento dei forni, lo svolgimento di performance artistiche e di animazione e posizionare casette e gazebo espositivi dei prodotti tipici a chilometro Zero.
Tra le novità di quest’anno l’itinerario «La via del latte», una vetrina dedicata ai formaggi tipici locali, come il provolone del monaco dop, il riavulillo, caciocavallo e fior di latte, ingrediente insostituibile per caratterizzare la pizza vicana. I maestri casari si cimenteranno tutte le sere in dimostrazioni e laboratori didattici.
I forni resteranno aperti da domenica a martedì dalle ore 19 a mezzanotte. In programma una animazione itinerante, con breve spazio allo spettacolo in piazza Umberto I, centro del percorso ideato. In programma anche incontri e dibattiti nell’atrio dell’antico Palazzo comunale. Domenica 24 alle 18.30 sul tema «La formazione per la sostenibilità nel turismo enogastronomico»; lunedì 25 alle ore 18.30 «Il passaggio generazionale: problemi e prospettive per la profittabilità delle aziende». Martedì 26, infine, incontro focalizzato su «La pizza e il Napoli che passione!», con un’esposizione di magliette del Napoli.
La pizza rappresenta quindi un importante “strumento” culturale, turistico ed economico. La manifestazione, promossa dall’Associazione «Pizza a Vico», con il patrocinio della Regione Campania, della Città Metropolitana di Napoli, del Comune di Vico Equense, della Camera di Commercio di Napoli, dell’Aicast Imprese Italia e dell’Acove, Associazione Commercio e Turismo di Vico Equense, apre le sue finalità anche al sociale: il ricavato, al netto delle spese, infatti, sarà devoluto anche quest’anno ad attività benefiche e alla promozione di Vico Equense, dove l’arte dell’ospitalità a tavola affonda le sue storiche radici proprio nella tradizione della pizza.
Negli anni sessanta del secolo scorso, infatti, il centro che apre le porte di accesso alla penisola sorrentina si caratterizzava per la presenza di pizzerie che attiravano dall’hinterland della costiera, dai centri vesuviani e da Napoli, i cultori della buona pizza, realizzata con gli ingredienti del territorio e servita in locali che all’epoca erano poco più che taverne o addirittura in forni attrezzati con tavoli e sedie. L’atmosfera era di assoluta semplicità, quasi spartana, nulla a che vedere con gli standard dell’ospitalità a tavola del Terzo Millennio. Una immagine identitaria che l’Associazione «Pizza a Vico», presieduta da Michele Cuomo, ha voluto riscoprire con questo evento che esalta le innovazioni nel rispetto delle tradizioni, con il tema centrale di quest’anno: «Farina e creatività, un talento familiare».
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