LA PIETRA DI TOMMASONE
Uva: fiano (50%), biancolella (50%)
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
Nuovo protagonista nel panorama vitivinicolo ischitano sempre più interessante. Stavolta il bianco è il frutto del blend tra fiano e biancolella, una prova che nella versione 2005 appare convincente perché ancora una volta il vitigno più nobile del Sud conferisce profumi e struttura al bicchiere mentre la biancolella ha il ruolo di regalare una beva allegra e meno impegnativa. Il risultato è un banco gradevole, di buoni sentori floreali, abbastanza intensi e persistenti, mentre in bocca c’è morbidezza in buon equilibrio con alcol e struttura. Non si tratta di un vino nato per caso, ma frutto di grandi investimenti nella vigna a terrazze esposta a nord, a partire dal 2000, ed una cantina dotata del massimo comfort tecnologico. Il protagonista è un emigrato di ritorno, Antonio Monti che, dopo aver fatto fortuna nel settore della ristorazione a Colonia, in Germania, a 25 anni dalla partenza dall’isola vi ritorna con l’idea di fare buon vino. Pensiamo che questo bianco, ben eseguito e giustamente lavorato solo in acciaio, possa essere ben abbinato a tutta la cucina di mare moderna e sostenere bene crudi e carpacci di ogni tipo.
Sede a Lacco Ameno. Via Provinciale Fango, 98 località Pannella. Tel e fax 081.3330330. Enologo: Fabio Gennari. Ettari: 4 di proprietà e 1 in fitto Bottiglie prodotte: 35.000. Vitigni: biancolella, fiano, aglianico, montepulciano, piedirosso, merlot
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