di Virginia Di Falco
Osteria dei Cavalieri a Pisa è un bel posticino a due passi dall’omonima piazza, oggi sede, tra le altre cose, della prestigiosa Scuola Normale.
Situata in uno storico palazzo risalente al 1200, l’osteria si divide in due sale, arredate in maniera semplice, con molte bottiglie sugli scaffali, tovagliato classico leggermente vecchio stampo, un po’ come tutta l’impostazione del locale.
Il menu è esposto fuori, sia nei tre menu fissi giornalieri, da sempre punto di forza dell’osteria (di carne a 32 euro, di pesce a 33 e di verdure a 28) che nella scelta alla carta, che alterna piatti con prodotti di stagione ai classici della cucina pisana e, più in generale, toscana.
Sarà, così, particolarmente gradevole, in una cenetta autunnale, iniziare con la ribollita, che per tipologia di verdure e caratteristiche del pane utilizzato, risulta molto più delicata e leggera della versione fiorentina, dove invece il cavolo nero è protagonista.
In carta, poi, c’è sempre qualche minestra, come quella di farro e fagioli, la crema di zucca o il passato di ceci.
Tra i primi, piuttosto ordinario il piatto di tagliatelline con l’anatra (la pasta fresca qui è un must, anche con i primi piatti di mare) con bacche di ginepro e classico trito di carote e sedano.
Buono l’ossobuco in umido con fagioli e funghi pioppini, carne tenera e ben cotta, servito in abbondante porzione da trattoria.
Osteria dei Cavalieri a Pisa
Altrettanto convincente la trippa in bianco con una varietà di fagiolo tipica del territorio pisano, detto ‘piattella’: tagliata a striscioline molto sottili ha un sapore deciso che ben si accompagna alla robustezza del legume.
Sala e cucina sono ben coordinate, ogni tanto il cuoco, Liano Pratesi, si fa vedere tra i tavoli, mentre il ruolo dell’oste è svolto da Ettore Masi, fondatore dell’osteria quasi 30 anni fa, oggi gestore insieme ad altri soci anche di un altro locale situato sulla stessa strada.
I camerieri sono giovani, preparati e veloci; così che la sala gira bene, senza tempi morti o attese estenuanti. Nella lista dei vini, circa 350, curata da Franco Sagliocco – da scorrere su IPad – le etichette sono proposte in ordine di territorio, a partire dunque dal Chianti dei Colli Pisani e da tante etichette toscane, proseguendo in giro per l’Italia (soprattutto verso Nord) e la Francia, con una buona selezione di distillati.
Si chiude con una crostata di pere e cannella, un semifreddo al croccante o un castagnaccio fuori lista davvero niente male: un concentrato di frutta secca, profumato all’arancia e rosmarino, accompagnato da fiocchi di ricotta montata.
Nel complesso una cucina schietta, con presentazioni dei piatti talvolta demodé, in un’atmosfera rilassata e conviviale, dove giovani coppie si alternano a tavolate di professori, italiani e stranieri o a viaggiatori in cerca di strade gastronomiche meno battute. Niente di più – ma anche nulla di meno – di ciò che ci si aspetta da una classica osteria toscana, segnalata non a caso da diversi anni, anche dalla Guida delle Osterie Slow Food: un ambiente rustico e caldo, abbastanza informale e genuino, menu che attinge da prodotti regionali e mercato quotidiano con, infine, una spesa che per primo, (o antipasto), secondo e dolce si attesta sui 35 euro. In una città come Pisa che non offre tantissimo dal punto di vista della ristorazione, l’Osteria dei Cavalieri è dunque una gustosa eccezione.
OSTERIA DEI CAVALIERI
Via San Frediano, 16
Tel. 050.580858
Aperto: a pranzo e a cena
Chiuso: sabato a pranzo e domenica
www.osteriadeicavalieri.pisa.it
Osteria dei Cavalieri a Pisa
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