Pietro Parisi e Le Cose Buone di Nannina: anche i panini pieni di cose buone valgono la visita

Pubblicato in: Paninoteche e Hamburgerie
Le Cose Buone di Nannina

di Andrea Docimo

Le cose Buone di Nannina. È già passata qualche settimana, forse un mese, ma il ricordo è ancora vivido.

Questa volta sono stato a S. Gennaro Vesuviano (in provincia di Napoli), più precisamente da Le Cose Buone di Nannina, il locale dedicato da Pietro Parisi alla nonna.

Il “Cuoco Contadino” non ha bisogno di presentazioni, né che io ne declami la storia come hanno già fatto in tanti, forse troppi, perdendo l’opportunità di squarciare il velo che separa la persona dallo chef.

Parisi ha dalla sua la semplicità, ma sono soprattutto i suoi occhi a fervere di passione per il proprio lavoro e i boni ac antiqui mores.

E l’amore per il territorio, quello oggi tanto ostentato da esser divenuto per molti un mero mantra da mandare a memoria, pervade le membra dell’uomo, prima che del cuoco.

Tale propensione viene espressa con singolari forza e ardore nelle sue parole, per poi trovare naturale riflessione anche nella sua cucina.

Una chiacchierata e hai l’impressione di rivivere cose che eri troppo piccolo per aver vissuto.

Torniamo al locale.

Le Cose Buone di Nannina è diviso in due: da una parte l’osteria/gastronomia con due sale, di cui una accoglie sulle proprie pareti le testimonianze scritte di chi Nannina l’ha conosciuta; dall’altra, invece, due piani adibiti al pescato e al vino.

Al piano inferiore, poi, c’è una cantina adornata con attrezzi e suppellettili d’altri tempi, destinata ad accogliere formaggi e salumi, oltre ai vini ovviamente.

Ammetto che per qualche istante mi ha solleticato l’idea di provare la cucina tradizionale, poi però mi sono ricordato di essere andato lì per provare i panini.

Ho avuto modo di mangiarne due, eccoli.

Il primo era imprescindibile e l’ho diviso con il mio commensale: hamburger di pezzata rossa, provola e la parmigiana al vapore di Parisi, non avente anch’essa bisogno di presentazioni. Ottimo, partendo dal pane e finendo con, appunto, l’ottima parmigiana.

Secondo panino, stavolta da solo: tartare di ricciola, lattuga, stracciata di bufala. Il mare svetta sovrano, la stracciata arricchisce, la lattuga rinfresca. Ben fatto, anche il bun, che però potrebbe non piacere agli amanti delle consistenze decise.

“La presentazione non è delle migliori”, obietterà il lettore attento o il rompiballe di turno. Vero, ma in luoghi come questo si bada – evviva! – più all’essenza che all’apparenza.

Da bere, un buon aglianico della casa.

Prezzi medi.

Consigliato.

Nannina va in Pescheria San Gennaro Vesuviano
Via Ferrovia 4

Tel. 081.18769025
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