di Enrico Malgi
Dopo avere assaggiato pochi giorni fa il Colle dei Cerri Fiano di Avellino Docg 2007 di Di Meo (tanto per avvalorare ancora una volta l’enorme capacità di conservazione di questo bianco) ora è la volta dell’etichetta Pietramara Fiano di Avellino Docg 2016 dell’azienda vitivinicola I Favati di Cesinali dei fratelli Piersabino e Giancarlo Favati con la moglie Rosanna Petrozziello. Si tratta di un millesimo molto più giovane e che avevo incautamente assaggiato già circa tre anni fa. Dico “incautamente” perché, come è stato più volte ribadito, il Fiano di Avellino è quasi pronto per l’assaggio soltanto dopo tre-quattro anni dalla vendemmia.
Colore giallo paglierino. Bouquet di essenze fruttate di mela, pera, melone, agrumi e dell’immancabile respiro di nocciola che, si badi bene, non è un elemento prettamente varietale come erroneamente si crede. Mentre invece i sospiri di mentolo, camomilla, acacia, tiglio, muschio, menta e felce sono insiti del Fiano. In bocca arriva un sorso bello fresco e pimpante, arioso ed elegante, raffinato e sensuale, energico e roccioso, seducente e corposo, avvolgente ed equilibrato. Longevità a lunga gittata. Il fraseggio finale è appagante e persistente. Su un risotto ai frutti di mare e carne bianca.
Report dell’01/03/2018
Ma veniamo al vino in questione. Allevamento del vitigno sulle colline di Atripalda a 450 metri s.l.m. su terreno calcareo-argilloso. Vinificazione a temperatura controllata in vasi vinari di acciaio. Lunga maturazione sulle fecce nobili, prima che il vino venga imbottigliato in primavera. Tasso alcolico di tredici gradi. Prezzo in enoteca sotto i 15,00 euro. Praticamente un vero regalo!
Il colore nel bicchiere è giallo paglierino non troppo concentrato. Cristallina purezza del tratto aromatico, che rivela una nota nocciolata, associata poi a profumi di pera e di agrumi. Essenze floreali di tiglio e di acacia. Rimandi di muschio, di menta, di felce, di mentolo e di noce moscata. L’impatto del sorso sulla lingua svela un profilo complesso, sublime, affascinante ed aristocratico, che si manifesta con una spinta acida, con morbidezza, con dinamicità, con eleganza, con sensualità e con raffinatezza. Polpa setosa. Disegno finale avvolgente e già persistente. Da valutare meglio tra qualche anno e fino ai tre lustri di longevità. Da preferire su piatti di pesce e/o latticini.
Sede a Cesinali (Av) – Piazza Di Donato, 41
Tel. 0825 666898
info@cantineifavati.it – www.cantineifavati.it
Enologo: Vincenzo Mercurio
Ettari vitati: 16 – Bottiglie prodotte: 100.000
Vitigni: aglianico, fiano e greco
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