Ecco un ottimo bianco su cui poter investire nel tempo. La 2017 è, lo ricorderete, l’anno della concentrazione perché la siccità ha picchiato duro su tutto il Belpaese. Favorte, in questi casi, come sempre, le zone più fresche, quelle che comunque possono vantare maggiori riserve sul terreno.
E si parva res licet componere magna, in Irpinia si è fetseggiato come nello Champagne. Non sappiamo se la migliore annata di sempre, non lo crediamo, anzi. Ma sicuramente se il Greco, come sempre accade, soffre per il caldo, il Fiano è uscito fuori in tutta la sua magnifica potenza.
I vini dei Feudi non toccano le corde dell’emozione, sempre troppo giovani, ma si tratta di bicchieri affidabili e gradevoli, puliti, rinfrescanti, tonici.
Questo 2017, bevuto da Tonino Mellino di Quattro Passi, ci ha fatto arricreare. Cosa di meglio su uno spaghetto alla Nerano?
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