Pietracalda 2007 Fiano di Avellino docg

Pubblicato in: I vini del Mattino

Sono state fatte davvero numerose sperimentazioni nel corso degli ultimi vent’anni, ma di una cosa si può ormai essere assolutamente certi: quando Fiano e Greco vengono espressi in modo tradizionale, ossia con la semplice lavorazione in acciaio, grazie alla modifica dei metodi di coltivazione in vigna, raggiungono vertici di assoluto valore. Il motivo è molto semplice: entrambi mantengono la caratteristica che ha fatto la loro fortuna commerciale, cioé l’abbinabilità al cibo.
Questo è stato il motivo del successo, perfettamente coincidente con le esigenze papillose dei consumatori più acculturati, uno di quei casi in cui non c’è dicotomia tra la tendenza di massa e le esigenze di chi ama e studia il vino. I bianchi base dei Feudi corrispondono decisamente a questo comune sentire: semplici, essenziali, di carattere. Rispetto alle ultime edizioni, c’è un deciso salto di qualità nelle selezioni, soprattutto Pietracalda e Cutizzi, dove le caratteristiche di un’annata piena e tutto sommato regolare vengono esaltate dalla selezione attenta delle uve. Per il resto, procedimento simile, in acciaio e senza fronzoli. Il Pietracalda Fiano sembra riflettere maggiormente un vantaggio di questa uva rispetto al Greco, un nuovo episodio vendemmiale della infinita corsa che vede i due vitigni docg sempre in competizione, ora avanti uno, ora l’altro, a seconda dell’andamento stagionale.
Anche il base, infatti, vede, almeno adesso, in vantaggio il Fiano. Inizia così con un ritorno alle origini, parlo di schietta freschezza, mineralità, nuances agrumate e di macchia mediterranea, la nuova fase della storia dei Feudi di San Gregorio ormai prossima al ventennale. Al timone della più importante azienda della Campania, che ha cambiato il modo di stesso di comunicare e percepire la regione fuori dalla regione, è arrivato Antonio Capaldo.
Così la famiglia dimostra oltre ogni ragionevole dubbio, e soprattutto a dispetto di ripetute e stagionali voci di vendita, la volontà di investire se stessa nell’impresa in cui è leader in Campania. Amministratore delegato Pierpaolo Sirch, agronomo cacciatore di vigne antiche, ultime quelle di aglianico acquistate nel comune di Taurasi. Una svolta gestionale, con il timone puntato decisamente sull’agricoltura, ossia su oltre 250 ettari tenuti come un giardino in cui ormai ci sono solo vitigni autoctoni.
Il Pietracalda 2008, franco cantina a meno di dieci euro, è dunque l’augurante squillo di tromba, un bianco di classe, elegante, lungo, pieno e promessa di appagante evoluzione in bottiglia nei prossimi anni.


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