La crisi del Prowein non è una opportunità, ma un segnale di allarme
di Alberto Nigro
«Il fenomeno fiere è in sofferenza. La riduzione delle partecipazioni che si è registrata al ProWein di Dusseldorf rappresenta un segnale che Vinitaly farebbe bene a non sottovalutare». A parlare è Piero Mastroberardino, titolare della storica azienda omonima di Atripalda e presidente dell’Istituto Grandi Marchi, che a poche ore dall’apertura dei battenti della più importante kermesse italiana dedicata al mondo del vino avvia una riflessione sul contesto fieristico generale.
«È necessario – afferma – ragionare in maniera approfondita su quanto sta accadendo in questo campo. I grandi eventi, quelli in cui si vendono gli spazi, devono essere ripensati mettendo al centro il più possibile l’aspetto del business». Il nodo, per Mastroberardino, è proprio qui: «Partecipare ad una manifestazione come il Vinitaly richiede uno sforzo economico non indifferente. Non si tratta di acquistare semplicemente i metri quadrati dello stand, ma anche di investire nella trasferta, nei prodotti, nel personale e in tutto quello che si muove intorno. Ogni azienda deve fare un’attenta analisi costi – benefici per capire se e come potrà rendere produttivo l’investimento».
Vinitaly, prosegue, «rappresenta una componente importante del sistema vino italiano e non può consentirsi di compiere gli stessi errori che sono stati compiuti altrove». Insomma, «il fatto che ProWein abbia fatto registrare un calo della partecipazione non deve essere visto come una occasione, ma come un segnale su cui ragionare per evitare che accada lo stesso anche qui».
Mastroberardino chiarisce che «non possono essere intese come meri contenitori», ma «devono rappresentare l’occasione per parlare di vino». D’altro canto, «è questa – dice – la chiave del posizionamento dei nostri prodotti». Allo stesso tempo, però, è necessario che i partecipanti siano coinvolti in una «esperienza del vino intesa nel suo complesso» e non distratti da tematiche «diverse da quelle legate al valore del prodotto».
Naturalmente, l’azienda Mastroberardino ès tra le protagoniste della manifestazione veronese e l’agenda è già ricchissima di appuntamenti. Dopo nOperaWine, nell’ambito di un evento degustazione organizzato dalla rivista Wine Spectator (che seleziona le 130 migliori cantine italiane), dove ha presentato Stilema Taurasi Riserva 2016. Domenica, invece, alle 15, alla presenza del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, sarà presentato un progetto di ricerca sulla dieta mediterranea realizzato in partnership con il Comune di Pollica. Per la prima volta sarà degustato il vino frutto di questo programma, denominato Serra Mulino a Vento, prodotto in un vigneto che la famiglia Mastroberardino ha impiantato ad un’altitudine di circa 550 metri di altezza, sopra il porto turistico di Acciaroli.
Lunedì, Piero Mastroberardino sarà relatore in una tavola rotonda organizzata da Confagricoltura Agronetwork sul tema «Le bevande in Italia: tematiche e tendenze», mentre martedì parteciperà a un seminario organizzato da Riccardo Cotarella presso il Palaexpo avente ad oggetto «I grandi vitigni autoctoni italiani» dove sarà degustato il Radici Taurasi 2019. Previsti, inoltre, incontri con operatori provenienti da più di 30 Paesi.
«In realtà – spiega il Professore – il nostro Vinitaly, come sempre, comincia diversi giorni prima e si conclude diversi giorni dopo. Già nelle scorse settimane, infatti, abbiamo avuto gruppi in visita in azienda provenienti sia dall’America che dall’Asia, ed impegni sono già previsti anche per le settimane a venire».
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