Wall Street Journal ha pubblicato la top ten dei migliori giovani chef in Europa e due di loro sono italiani.
Pier Giorgio Parini, il “re delle erbe” di Torriana vicino a Rimini, è radicato fermamente nella tradizione dei prodotti della terra che reinventa e combina nel suo locale Il Povero Diavolo.
L’altro però, il messinese Christian Puglisi, se ne è andato. A soli 28 anni, dopo aver lavorato al leggendario El Bulli per la stagione 2006 e poi come sottocuoco da Noma a Copenaghen, Puglisi è rimasto in Danimarca dove, solo due mesi fa, ha aperto il suo primo ristorante, Relae.
«C’è del talento che può solo migliorare», ha decretato Bruce Palling, critico gastronomico del Wall Street Journal Europe, del 28enne chef siciliano. Parini e Puglisi sono entrati nella lista dei «dieci futuri grandi» compilata sulla base di molti assaggi da Palling: quasi tutti«under 30», oltre ai due italiani, la lista comprende tre francesi, uno svedese, uno spagnolo e tre inglesi.
Uno dei quali, Tim Siadatan, ha appena aperto nel quartiere di Islington a Londra i Trulli: «Il miglior italiano della capitale britannica quanto a rapporto prezzo/qualita», scrive il Wall Street Journal. Sadiatan ha 28 anni: è un ex teenager disoccupato “preso a cuore” dal celebrity chef James Oliver per il suo gastro-programma tv. Il resto è storia.
Le altre giovani promesse della ristorazione britannica sono Stevie Parle, 25 anni di The Dock Kitchen
e l’australiano Brett Graham del Ledbury a Londra che si è appena guadagnato la seconda stella Michelin e le visite dei ‘mostri sacri Ferran Adrià e Alain Ducasse incuriositi del suo fagiano con le prugne cotto nel tè lapsang souchong, una delle specialità della casa.
In Francia i nuovi divi della ristorazione sono Alexandre Gauthier, che ha riconquistato la stella Michelin per il ristorante di famiglia nel nord del Paese
Mathieu Rostaning Taydard a Lione
e Greg Marchand a Parigi.
In Spagna al Narru di San Sebastian il venticinquenne Inigo Pena si è guadagnato il titolo di miglior giovane chef nel Paese col maggior tasso pro capite di innovatori culinari
mentre in Svezia il Faviken di Magnus Nillsson (nella foto con Massimo Bottura), che ha appena 27 anni, viene segnalato come forse «il più straordinario ristorante d’Europa» nel cuore di una tenuta da 8.500 ettari grazie alla quale può permettersi di usare solo prodotti achilometro zero. (ANSA).
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