Le pizze di Pier Daniele Seu
Tonico e ricco di idee e anche papà. La ripartenza di Pier Daniele Seu, al numero 7 di 50 Top Pizza, non poteva che essere a razzo nonostante le limitazioni che ancora penalizzano la ristorazione. Nel lido a Ostia dove ha un pop forno pienone di sera, e anche a Roma i tavoli sono occupati a pranzo nonostante nella capitale l’abitudine della pizza a quest’ora non sia particolarmente diffusa.
Pier Daniele si presenta con un menu primaverile ormai prossimo al cambio estivo. La stagionalità è infatti un odei suo isegni distintivi, soprattutto nelle pizze vegetali.
Partiamo dai fritti, sempre interessanti e ricchi, un po’ troppo papposo anche se decisamente pop, il fiore di zucca ripieno, mentre la frittatina di spaghetti aglio olio e peperoncino è un piccolo capolavoro per equilibrio ed efficacia. Delizioso il supplì di asparagi che vale da solo la visita.
Lo affianca Giorgio Faga e la cucina ha preso decisamente il sopravvento confermando pizze ragionate, con gli ingredienti messi sul panetta in modo pensato e soprattutto con tecnica. Questo fa di Pier Daniele Seu un pizzaiolo che in questo moemnto sta un passo in avanti.
Il trionfo della cucine è nel pizze in padellino, certamente molto più facile da gestire quando si cucina con due proposte decisamente interessanti e fersche anche se nel primo l’effetto croccantezza voluto con le mandorle forse è un eccesso di ingegneria gastronomica essendo un impasto che ha già un bel crunch di su. Capolavoro l’equilibrio raggiunto dalle alici appena addomesticate dalla burrata in un morso mediterraneo grazie al pomodoro e all’origano.
Il menu di Seu Illuminati
Ma come al solito è la pizza di stile napoletano che fa la differenza percè gioca un altro campionato, la margherita con la mozzarella a crudo è un zzardo riuscito, ma quella con la cipolla è da urlo. Qui ilgiocpo di consistenza è assolutamente centrato grazie alle diverse preparazioni.
E se l’assoluto di patate e la panna mai e prosciutto giovano con i ricordi pop il top per noi è stata la vegetale con cicoria, mandorle(qui si) e pecorino. Come nella pizza sulle crucifere, Pier Daniele rivela una mano particolarmente felice, quasi istitintiva, quando gioca con verdure e ortaggi.
Anche l’assoluto di tonno è pregevole per la sua complessità, con strizzata d’occhio allo tsunami nipponico che ha invaso le cucine d’Occidente, ma capace di farci sentire il mare alla grande.
Le tre dolci lo confermano numero uno in Italia in questo delicato e difficile segmento.
Sei anni fa
La scorsa estate
CONCLUSIONI
Pier Daniele Seu si conferma pizzaiolo tra più interessanti in Italia. Ci piace la sua mano istintiva, il suo approccio non ideologico ma pragmatico, la capacità di creare uno stile proprio. Chi ama la pizza tradizionale trova panetto per i suoi denti, chi cerca qualcosa in più, più cucina, qui resta completamente appagato. Ora tutto dipende dai suoi obiettivi: se non si distrae troppo con Dubai e aperture commerciali che nulla aggiungono alla sua superba artigianalità niente, ma proprio niente, gli può essere precluso.
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