Difficile pensare a qualcosa di di più colloquiale di un bicchiere di Piedirosso. Sei con amici davanti alla pizza? Oppure con una zuppa di pesce da affrontare con tutto il tempo che il sole regala prima di tuffarsi in acqua. Il Piedirosso è agile, scattante, moderno, sapido, si beve con faciltà sin dal primo anno e difatti non vi riepto la solita litania di aspettare il tempo prima di stappare. No, non vela ripeto perchè a me piace il profumo di geranio estivo, la ciliegia, la nota minerale di grafite che spesso si trova in questo rosso considerato fratello minore dell’Aglianico. Sarà più piccolo, ma solo perchè se ne coltiva di meno in quanto a livello di risultati non ha proprio nulla da invidiare: vi dirò, anzi, che per chi non è campano è molto più facilmente leggibile proprio per i tanni facilmente risolti, la belle energia di freschezza, l’alcol sempre moderato e un colore rubino che si apre alla vista sino al fondo del bicchiere. Da una decina di anni questo rosso ha trovato buoni interpreti, capaci cioè di liberarsi dai problemi di ridotto che spesso presenta questo vino. Come questo Piedirosso di Vigne Sannite, uscita Cerreto sulla Telesina, splendida strada tra il più grande e lungo vigneto campano se non fosse una trappola di autovelox per rimpinguare le casse esauste dei Comuni. Alla cantina presieduta da Alessandro Di Santo conferiscono le uve di due cooperative, riva destra e riva sinistra del fiume Calore che taglia la Valle. Tra i silos di acciaio adesso c’è Angelo Pizzi, uno dei padri della Falanghina, che con il Piedirosso ha però lunga e collaudata dimestichezza. Sua la mano in quello, splendido, di Libero Rillo di Fontanavecchia, ancora più sottile e più flegreo, se possiamo usare questo termine, questo di Vigne Sannite che dopo un anno di bottiglia, il passaggio è solo in acciaio, è giunto al suo nadir espressivo, che ci ha consentito di godere le pizze di Volodymyr Pyeshkov al Fore dei Baroni a Puglianello. Perfetto su margherita e marinara. E con il Piedirosso non potrebbe essere diversamente.
Sede legale a Benevento, contrada Olivola . Tel. 0824.776090/776096, fax 0824.776435 – www.cecas.it – cecasbn@tin.it Sede cantina a Castelvenere, località Salelle. Telefono 0824.941494. Enologo: Angelo Pizzi. Ettari: nessuno, in cantina conferiscono le uve due cooperative di agricoltori. Vitigni: falanghina, coda di volpe, greco, agostinella, fiano, barbera del Sannio, piedirosso, aglianico, sangiovese.
Dai un'occhiata anche a:
- Vini Monserrato 1973 – Nuove Annate
- Piedirosso 2019 Taburno Sannio doc Fattoria La Rivolta
- Vigna Segreta Falanghina del Sannio Sant’Agata dei Goti Doc 2016 – Mustilli
- Meteira Vino Bianco Frizzante – Rossovermiglio
- Falanghina e Fiano di Aia dei Colombi, confronto sul 2009
- Greco 2019 Sannio doc, La Fortezza
- BuonConsiglio 1999 Grumello ArPePe, l’eleganza del nebbiolo
- Vigna Cataratte 2005, Aglianico del Taburno doc, Fontanavecchia