di Paolo Mazzola
Il gelato in autunno inoltrato? Direi di si,il concetto è ormai sdoganato ma da Picchio a Bracciano ancor di più.
Partiamo dal gelatiere: Gianluca Patrizi, in età matura a 51 anni, decide di abbandonare il suo lavoro di impiegato e inseguire un suo sogno, aprire una gelateria artigianale a Bracciano, dove vive; vi chiederete: come mai proprio il gelato ? La risposta viene da lontano, da un ‘antica passione, aveva acquistato una gelatiera a 17 anni e faceva gelati in casa, quando si è sposato l’ha portata con sé, nella nuova casa nella dove è andato a vivere con la moglie, i segni del destino!!
Come mai il nome Picchio? Guardate la foto, c’ è un evidente richiamo al profilo del suo viso e ad un soprannome che aveva da boyscout: il picchio resistente, a sottolineare la fibra oltre che il naso e la testa.
L’occasione per riprendere il suo vecchio hobby nasce nel dicembre del 2014 frequentando un corso tenuto da Marco Radicioni di Otaleg sul gelato fatto in casa, da quel momento un crescendo di studio, corsi ed informazioni, ed un rapporto molto stretto con un amico e professionista Stefano Ferrara del Pinguino gelateria naturale di Roma.
Il termine artigianale nel gelato è abusato e forse generico, Gianluca lo caratterizza partendo da materia prima selezionata con estrema cura (non a caso picchio resistente) , spesso a Km Zero, non usa semilavorati, grassi idrogenati e coloranti.
La gelateria così intesse rapporti con i piccoli produttori artigiani per le materie prime, che può visitare e conoscere e la gelateria diventa piccolo agente di sviluppo e di relazioni sul territorio .
Il latte vaccino proviene da Nepi, da piccoli produttori, la ricotta da Formaggi Valleluterana azienda agricola dei fratelli Gentili (a proposito il gelato alla ricotta è strepitoso per come ci conduce alla materia prima ) erbe aromatiche , fichi neri e fichi d’India dall’orto del papà, i lamponi dai Monti Cimini, le uova da un’azienda di Bracciano, Fattoria le Bricchette, miele dall’azienda Lorenzo Perla, la nocciola dalla Fescennina di Corchiano, ..e così via, qualche eccezione fuori regione per le mandorle , Gianluca preferisce quelle pugliesi di “Torritto” , presidio SlowFood, e i pistacchi da aziende siciliane .
Ogni gusto ha la sua ricetta, si riscalda se e quanto necessario nel bollitore e si passa alla mantecatura, macchina che ha richiesto un investimento importante.
Solo gusti e frutta di stagione e Gianluca racconta che il gelato alla fragola che ora non è in produzione, è passato attraverso tante sfumature di rosso, mai eguale, come si confà ad un prodotto artigianale.
Nella foto un gelato cachi, ricotta e strudel, che mi ha molto impressionato per l’intensità del gusto che riconduce alla materia prima utilizzata e per il bilanciamento dei sapori.
La gelateria ha una scelta di 20 gusti diversi, mai gli stessi, in funzione della disponibilità delle materie prime, circa 80 i gusti realizzati da aprile 2019, mese di apertura.
Con la clientela si sta instaurando una bella relazione, molti hanno iniziato a rapportare il gelato alla materia prima, cosa non sempre immediata, in un mondo dove trionfano i semilavorati, gusto diretto, deciso e grande turn over, garanzia di un vero lavoro artigiano.
Un cliente ha portato un cesto di gelsi rossi dal suo albero per il gelato ai gelsi, un altro andando a Malaga gli ha portato il liquore, sapendo che per bagnare l’uva passa era stato usato il Rum, non avendo Malaga a disposizione, un’altra quasi commossa, nell’assaggiare il gelato alla crema, si è ricordato di quel gusto che assaggiava da bambina.
Rapporto particolare con i bambini, e c’era il timore rivelatosi infondato, che essendo gelateria diversa i bambini potessero essere non attratti, spesso invece vengono classi e oltre ad assaggiare gelati si parla di stagionalità ed educazione sensoriale.
Una vera gelateria di comunità, non solo di eccelsa qualità.
Fra i gusti preferiti dai clienti il pistacchio, in 2 versioni, con e senza latte, il cioccolato e la nocciola.
Quali i gusti preferiti da Gianluca?
Caffè, che non è quello abituale col sapore cappuccino, ma è forte nero, con gusto molto intenso
Fico, quelli coltivati dal padre, dove si arriva anche al 60% di frutta
La crema e la crema pasticciera con il limone e la vaniglia.
Qualche piccolo aneddoto a rafforzare il concetto di gelateria di comunità:
Il giorno della morte di Andrea Camilleri Gianluca gli ha dedicato un gelato al pistacchio, frutta della sua terra, venduto in poche ore. Il giorno dell’anniversario dello sbarco sulla Luna gelato al fiordilatte bianco lunare con crateri riempiti di croccante al pistacchio, i clienti lo hanno continuato a richiederlo ad anniversario bell’ e finito.
In occasione della rappresentazione della “Tosca” nella rassegna estiva di opere liriche, tenute al castello di Bracciano, Gianluca ha preparato il gelato Cavaradossi (personaggio della Tosca) bianco con tanti colori vicini, un giorno si presenta in gelateria un giapponese che chiede il gusto Cavaradossi ed esclama “ io sono Cavaradossi”, era il tenore!!
Buona fortuna e tanti auguri a questa eccellente gelateria di comunità
Picchio gelateria naturale ,
Via della Collegiata 2 Bracciano (Roma)
Pagina facebook e istagram
info@picchio.gelateria.it
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