Che sapore aveva il Fiano di Avellino prima della selezione dei lieviti, delle vigne a spalliera, della fillossera? Chissà chi lo sa, ma è questa la domanda dalla quale sono partiti il patròn di Joaquin Raffaele Pagano e l’enologo Maurizio De Simone quando hanno concepito questo progetto. In sostanza, al netto della tecnologia del freddo, l’idea è quella di portare in commercio un Fiano meno esuberante ma anche meno omologato di quello che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi anni.
Per farlo hanno pensato anche alle botti grandi di castagno costruite ad Agerola giusto per non farsi mancare nulla del passato seppellito negli anni ’90. A monte di questi sforzi resta la domanda fondante: vale la pena di impegnarsi o si rischia solo di fare archeologia enologica?
Su questo il pubblico e la critica si divide, ma a noi sicuramente interessa tutto quello che va in direzione della biodiversità, varietale come artigianale. Così i nostri due eroi si sono messi a caccia delle viti che hanno resistito alla fillossera degli anni Trenta in Irpinia e all’estirpazione sostenuta dagli agronomi negli ultimi trentanni. Fatta una raccolta certosina di questi monumenti vegetali, il vino è stato poi lavorato in castagno e poi tenuto per poco meno di un anno in bottiglia.
Il risultato è finito sotto il naso dei critici e giornalisti a Milano un paio di settimane fa accompagnato dai magnifici piatti di Andrea Aprea al Park Hyatt. Il vino ha naturalmente ancora un lunghissimo percorso da realizzare, è alle prime battute, ed è sicuramente molto diverso al naso dai Fiano a cui siamo stati abituati. Un olfatto non esuberante, un palato più tranquillo, come sempre accade ai vini ottenuti da uve di viti pre-fillossera, molto ampio e di corpo. Da bere a temperatura ambiente in un bicchiere molto ampio, magari in una bella serata autunnale con qualche sfizio di accompagnamento. Ora l’Irpinia ha una nuova poesia nel bicchiere
Sede a Montefalcione, Località Corrani Tel.0825.1882550 www.joaquinwines.com Uva: fiano Prezzo: 70 euro circa in enoteca Enologo: Maurizio De Simone.
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