Chateau Petrus è un “non château” ovvero è uno dei rari casi in Francia dove si produce vino senza l’esistenza fisica del caratteristico “castello”. In una struttura moderna si vinificano le uve degli 11,4 ettari, oggi, tutti piantati a merlot, per un totale variabile di 40000 bottiglie annue, fino al 2010 con il 95% di merlot e restante cabernet franc, fermentate in cemento e affinate in barriques per almeno 18 mesi.
L’enologo Olivier Berrouet e l’export manager Virginie Arguillere hanno guidato la rassegna presso il Mood Steakhouse di Salerno (premiato pochi giorni fa dal Mattino come Cantina dell’anno 2023) in occasione della presentazione delle annate 2007, 2012 e 2015 per clienti di zona, in partnership con Gruppo Meregalli, che da quest’anno è l’importatore ufficiale di Petrus sul territorio nazionale. Su indicazione di Olivier i vini sono stati serviti dall’annata meno recente alla più giovane per meglio apprezzarne l’eleganza.
Il Petrus non ha classificazione come i suoi fratelli del Medoc poiché nel Libournais non esiste questo sistema di valutazione.
Lo stile Petrus indirizza gli appassionati su una facile beva, preservando la tipicità del merlot che nel Pomerol si esprime ai massimi livelli confortato da un suolo unico, di argilla e ricco di ferro che dona caratteristiche di freschezza e mineralità: i pilastri della bevibilità.
Il Petrus in tre annate: le note degustative
Il primo millesimo è il 2007 vinificato dal papà di Olivier (45 anni al servizio di Petrus). Evoluzione elegante e sobria di una freschezza disarmante, tocco balsamico, confettura di frutti rossi e velluto sono i caratteri principali, chiudendo il tutto su un finale di grafite ed humus, circondati da un rosso granato brillante e continuo. Palato rinfrescante e ritorno di note olfattive e di evoluzione con sottofondi di cuoio e liquirizia. Impressionante l’avvolgenza e l’intensità gustativa con le quali un vino di quasi 20 anni ci appaga.
La veste cromatica del Petrus 2012 è di un rosso vivo, naso smaltato all’impatto, quasi etereo, fiori e frutti rossi giovani, freschezza di erbe aromatiche complesse, malva e thé verde, spezie dolci e lieve accenno di cannella su un leggero tocco di rabarbaro. Al sorso avverti lo stridìo piacevole dei tannini che sparisce non appena subentra la sensazione di freschezza. Il richiamo delle note iniziali ci esalta.
Mi tocca il servizio del Petrus 2015, forse tra le annate migliori, clima perfetto e tutto in evidenza. Puntuale l’impatto con note smaltate che fanno da scia ad una sensazione calda e piena. Ribes, nuances vegetali, spezie dolci, carrube e accenno balsamico fanno da apripista ad un palato dinamico e vivace.
Olivier Berrouet in una intervista dichiara:” puoi produrre buoni vini ovunque ma se non hai grande suolo non puoi mai fare grandi vini”. Non c’è altro da aggiungere se non: Chapeau!
*Sommelier Mood Steakhouse Salerno
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