AZIENDA AGRICOLA TARANTINI
UVA: BOMBINO NERO
FASCIA DI PREZZO: 7.00-8,00 EURO
FERMENTAZIONE E MATURAZIONE: ACCIAIO
VISTA: 5/5 – NASO 25/30 – PALATO 25/30 – NON OMOLOGAZIONE: 29/35
In Italia i buoni vini rosati sono una rarità, soprattutto perché, a differenza di quello che succede in Francia, qui da noi manca una vera cultura e la vocazione per produrre etichette di questa tipologia e, soprattutto, perché la materia prima è carente. Sono pochi purtroppo i vitigni che si prestano alla bisogna, altrimenti si corre il rischio di confezionare rosé di scadente qualità, o addirittura delle vere “ciofeche”. Si pensi che la quota di mercato di questo vino copre appena il 4% della produzione nazionale e ciò sta a significare la scarsa considerazione di cui esso gode. Fortunatamente, però, anche in questo segmento la Puglia è una delle poche regioni che si salva e si pone all’avanguardia. E’ riuscita a ritagliarsi il suo spazio vitale avanzando ottime proposte e adoperando due esemplari vitigni che viaggiano su binari paralleli: Negroamaro e Bombino Nero. In panchina poi, pronti ad entrare in campo, vengono utilizzati a volte anche il Primitivo e la Malvasia Nera con buoni risultati. La versione a bacca nera del Bombino sembra che abbia affinità con il Cesanese Comune, diffuso soprattutto nel territorio dei Castelli Romani. Il suo nome deriva dalla forma particolare del grappolo che ricorda un bambino in fasce e in passato veniva anche chiamato Buonvino per la sua alta resa e anche Sanguinella, perché i suoi grossi acini hanno la particolarità di produrre una grande quantità di succo inchiostrato.
Mi è capitato ultimamente di assaggiare il rosato Petrigama dell’Azienda Agricola Tarantini di Corato (BA), prodotto con il Bombino Nero in purezza, e ne sono rimasto letteralmente affascinato. Quest’azienda, attiva da oltre un secolo, si estende a circa 500 metri di altezza all’interno del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, non lontano dall’ottagonale, inconfondibile e maestoso profilo del Castel del Monte di federiciana memoria. Sugli assolati pendii e nelle fertilissime “lame” o “canali” sono coltivati in abbondanza viti, olivi, mandorli, ciliegie e cereali, su una superficie di oltre settanta ettari. Andrea e Nadia Tarantini, ultimi rampolli di una perpetua generazione dedita da sempre all’attività agricola,
guidano con consumata perizia l’azienda di famiglia con l’ausilio di esperti tecnici, nell’ottica di un’agricoltura integrata ed ecosostenibile, riuscendo ad esprimere con bravura le caratteristiche distintive di questo territorio.
Sotto l’egida dell’esperto enologo Pasquale Carparelli, la produzione vinicola è caratterizzata da soltanto tre etichette che prendono tutte il nome di Petrigama, mutuato dalla contrada in cui si estendono i terreni di proprietà: Nero di Troia, Aglianico e Rosato. Ed è proprio su quest’ultimo vino denominato Castel del Monte Doc che ho voluto focalizzare la mia attenzione e che mi ha intrigato parecchio. Bombino Nero assoluto sottoposto ad una macerazione a freddo di circa dodici ore, il tempo necessario per estrarre il giusto colore e gli aromi varietali. La gradazione alcolica del millesimo 2010 è di 12° C. Alla vista si presenta con un bel cromatismo rosa carico, limpido e brillante. Il naso è fragrante e piacevolmente fruttato, con in primo piano note di piccoli frutti rossi del sottobosco: fragola, lampone e ribes e anche albicocche ed accenni floreali che ricordano la rosa canina. In bocca niente ammiccamenti a derive caramellose, anzi la beva si dimostra fresca, sapida, morbida, delicata, elegante e con un piacevole ritorno di note fruttate e floreali. Nel retrogusto termina la sua corsa con un finale godibile e leggermente astringente. Davvero un ottimo vino da servire bello fresco in abbinamento a piatti di pasta e verdure, come le orecchiette con le cime di rapa, carni bianche, salumi, pizza e formaggi freschi. Prosit!
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede a Corato (BA) – Via Rosmini, 7 – Tel 080 8722876 – 349 8787887 – info@aziendatarantini.it – www.aziendatarantini.it – Ettari di proprietà: 70, di cui vitati 10 – Bottiglie prodotte: 60.000 – Enologo: Pasquale Carparelli – Vitigni: Nero di Troia, Aglianico e Bombino Nero.
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