di Rosa de Angelis
“Trilogia di mare”, in abbinamento a Brancato – Fiano di Avellino Docg. Va all’Istituto De Cecco di Pescara il Gran Premio Cavalier Pepe, per il miglior abbinamento vino-pietanza. Viene premiata la creatività ma anche l’utilizzo di pesce povero, che richiama il lavoro antico di quelli che venivano definiti “lupi di mare”. Gli ingredienti sono quelli della “paranza”, il pesce azzurro tipico del mare Adriatico. E proprio questo richiamo alla semplicità e alla memoria che ha colpito i giudici. Il premio darà la possibilità alla squadra vincitrice di essere ospiti al Vinitaly 2016 dal 10 al 13 aprile 2016.
Come in un matrimonio che si rispetti, anche in un abbinamento tra piatto e vino la chiave è tutta nell’equilibrio. E così giovani cuochi di 11 istituti alberghieri del Belpaese si sono cimentati nella creazione di piatti regionali o in rosa, in omaggio alla femminilità, da abbinare ai vini della Tenuta Cavalier Pepe. Tra i premiati oltre a Pescara, che vince anche il miglior abbinamento piatto tipico-vino, anche l’Istituto Paolo Borsellino di Palermo con “Triscele”, abbinato al Cerry Merry – Vino Aromatizzato, che vince il premio per il miglior abbinamento piatto rosa-vino e il primo premio come piatto rosa mentre all’Istituto De Gruttola di Vallesaccarda va il primo premio come piatto tipico regionale con i “Fusilli vento d’Irpinia”.
Ospiti del Ristorante La Collina in quel di Sant’Angelo all’Esca, tra i vigneti dell’Irpinia, i giovani allievi si sono sfidati ai fornelli per accaparrarsi le grazie della giuria, guidata da Francesco Contenisio, presidente della Scuola Europea di Sommelier. In giuria anche: Michelina Fischietti, chef dell’Oasis Sapori Antichi di Vallesaccarda, Enzo Falco, giornalista gastronomico, Giuseppe Di Chello, professore, chef e direttore de La tour D’Argent e di Villa Turrita, Mario Lodato, chef del ristorante Sorso 23.
Nel corso della giornata hanno sfilato i piatti di Campania, Lazio, Puglia, Sicilia, Abruzzo e Marche, mentre anche sul web scorrevano in rassegna live le creazioni regionali e in rosa, grazie al lavoro di Guyotmedia. L’obiettivo: dare spazio ai vini irpini, rappresentati dall’ampia gamma della Tenuta Cavalier Pepe, e al tempo stesso “mettere sotto i riflettori il lavoro delle scuole alberghiere, dei professori e dei loro allievi che saranno i futuri professionisti. – come sostiene Milena Pepe, volto femminile della Tenuta – La scuola alberghiera è la prima delle scuole, perché abbraccia tutto il reparto enogastronomico e turistico italiano. Dunque le scuole formano ragazzi di alto livello, nei quali già scorre nel sangue l’equilibrio dei sapori”.
Attenzione all’equilibrio dei piatti ma anche alla presentazione. La giuria non ha risparmiato critiche e ha invitato alla semplicità, ripartendo dalla cultura contadina, quella delle radici. “La cucina è italiana è la migliore al mondo, soprattutto quella campana e quella siciliana che sono le più belle, le più colorate, le più fantasiose. – secondo il professor Di Chello – Ogni cucina rispecchia il popolo che vive in quella regione, per questo le nuove generazione dovrebbero farne tesoro. Soprattutto perché la nostra cucina è sana, specialmente quella contadina”. La chiave è nella semplicità, per Michelina Fischietti, anima culinaria dell’Oasis di Vallesaccarda: “La nostra filosofia è quella di utilizzare un massimo di tre ingredienti così da ottenere equilibrio nei sapori. Queste esperienze servono per crescere, soprattutto attraverso le critiche”.
“La scuola dà le basi – esorta Falco – poi serve lo stimolo, la curiosità a costruire. Serve avere anche per l’Irpinia insieme alla ricchezza del territorio, una ricchezza anche nella proposta enogastronomica, facendo qualità”.
Tanta la strada da fare per le giovani leve della cucina e della sala, tanta la strada ancora da fare per l’Irpinia dei vini, per i quali, afferma Cantinisio, “vedo un futuro straordinario, valorizzando la ricchezza di vitigni autoctoni, molti a bacca bianca, senza bisogno di andarne a cercare degli altri”.
Foto di Luciano Furia
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