I due temi portanti della gastronomia moderna: l’attenzione all’ambiente e l’appartenenza. Il progetto Periferia Iodata, partito con tanto entusiasmo, si pone questi due obiettivi. Appartenenza perchè l’area di Fiumicino, in grande fermento gastronomico, attraverso i suoi protagonosti vuole raccontare e promuovere un territorio, valorizzare i prodotti della terra, del mare, di tanti artigiani che sono a supporto di questo settore.
E poi l’attenzione all’ambiente, tema centrale, forse più di tutti in questo preciso momento storico. Infatti in collaborazione con il Comune di Fiumicino e le altre amministrazioni vuole promuovere incontri per stimolare il raggiungimento di soluzioni condivise in grado di migliorare la qualità della vita ben oltre i confini del territorio. Sensibilizzare il tema dei rifiuti trasportati dal Tevere, un problema da affrontare e risolvere una volta per tutte. E con l’Assessorato comunale all’Ambiente è allo studio il progetto per trovare alternative all’uso di cassette di polistirolo per il trasporto del pesce. Un’iniziativa nella quale è stata coinvolta l’Asta del Pesce e le cooperative della pesca locale. Avere un pescato di Fiumicino senza più polistirolo, anche a bordo delle imbarcazioni è uno degli scopi più importanti della neo nata associazione.
Un network di professionisti: Gianfranco Pascucci (Pascucci al Porticciolo, Presidente dell’Associazione) Lele Usai (Il Tino, Vice Presidente), Marco Claroni (Osteria dell’Orologio), Benny Gili (la Baia di Fregene), Alessandro Capponi (Host), Alessandro Pietrini (La Marina), Franco Di Lelio (Pizzeria Sancho), Arcangelo Patrizi (Pasticceria Patrizi), Marco Fiorucci (Gina al Porto Romano) e Luca Pezzetta (Pizzeria Clementina), Andrea Salce (Il Riviera), Fabio Di Vilio (La Scialuppa Da Salvatore) e Maria Cristina Sebastiani (Rosario), che vuole collaborare, promuovere il patrimonio enogastronomico e la cultura agroalimentare locale in tutte le sue forme.
Per presentare le attività è stata organizzata una serata, con grande professionalità. al Castello San Giorgio di Maccarese. Non possiamo che plaudire a questa iniziativa, agli scopi sociali, alla voglia di fare rete, di mettere a disposizione conoscenza, esperienze, passione per il Territorio. Nell’Italia delle Pubbliche Amministrazioni che fa fatica a mettere al centro dell’attenzione temi fondamentali come questi, un gruppo di imprenditori della ristorazione prova a fare lobbying, nel senso più alto e pulito del termine, prova a mettere insieme realtà che altrimenti non dialogherebbero mai insieme, è qualcosa di meraviglioso.
Possiamo solo sperare che tanti altri Territori della provincia italiana seguano questo esempio, che ci sembra un modello perfetto di tutela e valorizzazione di un’identità.
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