Uva: fiano
Fascia di prezzo: nd
Fermentazione e maturazione: acciaio
Quando penso ai vini di De Conciliis mi vengono in mente le colline dolci che annunciano il Cilento con olivi, querce, ginestre, carrube, soffiate dal mare e irrorate da un sole accecante, abbagliante. Una curva di qui, una curva di là e il mondo che corre veloce resta dietro mentre noi rallentiamo. Ci fermiamo anche indecisi al bivio.
Che epoca, e che bello ritrovare quei profumi in un bicchiere di vent’anni fa conservato dall’ostinazione di Gennaro Aprea, sommelier e patròn da Tonino a Capri con il quale devi fare un lunga contrattazione prima di aprire una bottiglia. Villa Diamante 2005 o Perella 1998?
Alla fine si decide per quest’ultimo con la promessa che in caso di delusione, saremmo ripiegati sull’irpino. Invece no.
Porca puttana, ma come è possibile che un Fiano del Cilento sia così fresco, abbia frutta croccante e, soprattutto, non sia uscito da una botte di rovere di Slavonia ma in realtà solo vissuto in acciaio e legno? Tutto è possibile nel Cilento dove spiriti folli di notte fanno saltare le regole del giorno e janare e Madonne benevoli sono lì pronte ad ingozzarti di cicciata e ‘mbruglieddi.
Si beve, questa bottiglia. Si beve. Il vino non passa per la bocca ma si impadronisce subito delle gambe e poi delle braccia e infine della mente. Sulla quaglia è ok, sul raviolo caprese va bene, sull’insalata di razza non ne parliamo, sul maialino nero ci va a pennello. Eh, si, la verità è che questi vini senza tempo vanno bene ovunque.
Lo godiamo fino in fondo, contenti di noi, del nostro Sud generoso, delle amicizie che scacciano le invidie, del piacere di provare qualcosa di irripetibile. Ma quanti di quelli blasonati ne metterebbe in fila questo Perella?
Voglio il Perella, ridatemi il Perella, chè Bruno Chicco d’uva all’epoca aveva appena fatto tre, forse quattro vendemmie ed era un rivoluzionario convenzionale.
Perché, in fondo, un po’ di solforosa in questo vino di 20 anni avrà avuto pure una sua utilità.
Diciamolo, non c’è gusto senza peccato.
Meglio se mortale.
Sede a Prignano Cilento, Contrada Querce, 1. Tel. e fax 0974 831090. www.viticoltorideconciliis.it D’Orta De Conciliis. Ettari: 4 di proprietà. Bottiglie prodotte: 12.000. Vitigni: aglianico, merlot. Viticoltori De Conciliis.Enologo: Bruno De Conciliis, Ettari: 26 di proprietà. Bottiglie prodotte: 150.000. Vitigni: aglianico, fiano
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