di Luciano Pignataro
Questo bianco nasce a Tramonti, l’unico comune della Costa d’Amalfi che non ha sbocco al mare ma che costituisce il retroterra agricolo ricco di biodiversità di questo meraviglioso territorio. Non è famoso come il Fiorduva di Marisa Cuomo ma tra gli appasssionati è ben conosciuto per la sua finezza e la sua eleganza. Dobbiamo dire che le caratteristiche del suo di questo areale, anzi, le condizioni pedoclimatiche complessivamente parlando, sono molto favorevoli alle uve bianche. In primo luogo lo strato più superficiale è stato irrorato dai millenni dalle eruzioni del Vesuvio, alcune delle quali hanno anche seppellito le antiche ville dei Romani in questo lembo di costa. Una condizione che ha salvato centinaia di ceppi a piede franco pre fillossera. In secondo luogo è una viticultura del freddo e di alta quota, parliamo di circa 500 metri di altezza, anche 600 in questo caso perchè la Vigna dei Preti dove si allevano la falanghina, la pepella e la ginestra che compongono il vino è uno dei punti più alti della Costiera, un tratto battuto dai venti di mare e di terra che mantengono puliti i grappoli.
Fatte queste presse, aggiungiamo che si tratta di una vinificazione semplice, in acciaio, con breve sosta sulle fecce, da una selezione dei migliori grappoli. Ed è così che il Per Eva rivela una grande energia da giovane, ma con il tempo, in questo caso dieci anni, si rappresenta con una maturità profonda al naso e al palato ed una grande complessità in grado di competere con qualsiasi altro vino bianco di questa età.
Frutta, note fumè e di idrocarburi all’olfatto, grande spinta fresca, ricca di energia, al palato. Il sorso è lungo, piacevole, è un vino che potrebbe entrare come pirata in qualsiasi batteria facendo bella figura.
La 2011, ricorderete, è stata annata molto calda a partire da Ferragosto,quando l’estate sinora fresca è divenuta torrida per altri 30 giorni. questo caldo ha fatto benissimo alla maturazione di zone fredde come la frazione Ponte dove si trova Vigna dei Preti. In conclusione: invitiamo severamente gli appassionati a conservare le bottiglie di Per Eva e a iniziarle a stappare non prima dei sei, sette anni di vita come testimoniano ripetute esperienze sul campo.
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