TENUTA SAN FRANCESCO
Uva: falanghina, pepella, ginestra
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
Terza edizione di questo cru, uno dei pochi in Campania per la verità, che prende le mosse da una vigna a 500 metri sotto il Valico di Chiunzi, continuamente battuta dai venti di mare e di terra, coltivata come un giardino. A mio parere, insieme al Vigna Grotta Piana e al Furore bianco base di Marisa Cuono rappresenta il tridente bianco della Costiera Amalfitana, la massima espressione di vini eleganti e fini, profumati, ma al tempo stesso con buon alcol e struttura. Il vigneto è misto, la percentuale delle uve, una delle tante cose inutili su cui noi in Italia siamo fissati, varia dunque di anno in anno a seconda dell’andamento stagionale, ma certo in questo blend di montagna la pepella rappresenta l’asse portante, la ciccia, di questa bella bottiglia. Voi mi direte: ancora bianchi con questo tempo? Ma certo, questi sono i giorni del pesce e del baccalà, ovunque i menù prevedono mangiare leggero e sapido e questo vino ben si accompagna a questa esigenza. Un’altra cosa che ci piace del Per Eva, parlo a livello ideologico, è il fatto che i proprietari di questa azienda, nata appena nel 2004, resistono alla tentazione di metterlo in vendita prima dell’estate aspettando, appunto, sempre la fine di novembre prima di metterlo sul mercato ad un prezzo decisamente conveniente tenuto conto del lavoro aggiunto necessario per lavorare l’uva in questi terrazzamenti oltre che l’attesa. La lavorazione è molto semplice, non c’è alcuna spinta particolare, né in vigna e né in cantina: si vendemmia quando i parametri sono giusti, fermentazione e via in acciaio a riposare. Punto. L’uva riesce ad esprimersi in maniera auterevole e con molta eleganza. Facendo il paragone con la 2005 e la 2006, più nervose e fresche, la 2007 ribadisce la caratteristica di tutti i bianchi campani del millesimo, ossia la presenza maggiore di frutta al naso e al palato, ché è poi una sensazione di dolcezza più accentuata rispetto all’acidità preponderante delle altre due versioni. Insomma, l’evoluzione è più avanti ma anche più complessa e intrigante. Il vino, meglio ribadirlo, lo possiamo bere subito, l’attesa ci regalerà probabilmente solo un maggiore equilibrio. Lo berremo sulle preparazioni di mare di Francesco Tammaro del San Pietro di Cetara.
Sede a Tramonti. Via Salficiano, 18
Tel e fax 089.876748
Enologo: Carmine Valentino
Bottiglie prodotte: 20.000
Ettari: 7 di proprietà
Vitigni: tintore, piedirosso, falanghina, biancolella, pepella
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