SAN FRANCESCO
Uva: falanghina, pepella, ginestra
Fascia di prezzo: nd
Fermentazione e maturazione: acciaio
La Magnum di questa annata, ben conservata, ci racconta che questa annata è ormai quasi al capolinea. Il segnale non è tanto nel colore, ma al palato dove la freschezza regge ancora la beva che senza quella forza vibrante che lo ha sempre caratterizzato. Intendiamoci, non c’è un filo di ossidazione, ma l’acidità percepita ci avvisa che siamo all’ultimo giro di campo e che conviene ormai stapparlo per godere anzitutto degli incredibili profumi di frutta candita, cedro, arancio, zafferano, cenere, note di idrocarburo. Lo godiamo in una bellissima compagnia presso piazzetta Milù dedicata a capretto. L’abbiamo portato pensando al gioco delle interiora ed infatti l’idea è stata centrata su quasi tutti i piatti eseguiti dal giovane Luigi Salomone. Per Eva è un miracolo bianco della Costa d’Amalfi ottenute da una vigna molto alta, più del Valico di Chiunzi, sostenuta dalle eruzioni del Vesuvio nel corso dei millenni. Tra questi boschi silenti di castagno e gigantesche piante di tintore, nasce dunque un bianco del freddo, con forti escursioni termiche che caratterizzano le uve. Sembra incredibile, ma questo vino è uscito dall’azienda a meno di sette euro dieci anni fa ed è stato lavorato in acciaio. Non diciamo con chi potrebbe competere altrimenti facciamo i provinciali perché ogni territorio ha la sua storia. Ma il mioconsiglio è questo: fatene scorta ogni anno e bevetelo dopo cinque, sei, anche dieci stagioni come abbiamo fatto noi. Alè, viva la nuova viticultura della Costa d’Amalfi!.
Assaggio del 9 dicembre 2008. Parliamo di un vino virtuale perché l’azienda non ha più disponibilità. Però vi potrebbe capitare di trovarlo in qualche carta di ristorante, oppure averlo ancora conservato nella vostra cantina e allora in quel caso il consiglio è semplice: il vino è in questo momento al massimo del suo fulgore, il giallo paglierino si è appena un po’ caricato ma è questo l’unico segnale dei dodici mesi trascorsi rispetto alla precedente scheda. Al naso conserva ancora infatti sentori floreali molto delicati e ha sviluppato dei toni fumé tipici dei bianchi della Costiera Amalfitana quando riescono ad attraversare meglio il tempo molto interssanti. In bocca mantiene intatta l’acidità vibrante dei vini del freddo, qual è appunto, questo bianco nato ad alta quota tra le gole di Tramonti. Un bellissima esecuzione, assolutamente intrigante, che conferma la vocazione di questo territorio verso vini di estrema finezza ed eleganza. In grande rapporto tra qualità prezzo.
Assaggio del 21 novembre 2007. Ennesimo pranzo da applauso al Buco di Sorrento e la scoperta di un abbinamento assolutamente perfetto: una noce di gambero di Crapolla avvolta in una fogliolina di scarola e inzuppata in un succo di mandarino. Su questo dolce di pesce, appena corretto dall’amarognolo della verdurina, il bianco di Carmine Valentino è intervenuto con la giusta acidità, la necessaria sapidità, la irrinunciabile struttura, in modo tale da riequilibrare il bocconcino di mare servito come apetizer e riportarlo tra le cose comprensibili ai comuni mortali. Troppo lontane da noi in quel momento erano schiume e schiumette come le definisce ironicamente Enzo Vizzari, qui c’è il prodotto, poi la tecnica. E’ stato in questo preciso istante di riaggancio alla realtà che il bianco è divenuto il protagonista di una tavola lunga, infinita, piacevole, ricca di spunti e di sorprese di cui vi renderemo conto. Per Eva è una selezione di un vigneto a circa 500 metri di altezza, più o meno quanto il Valico di Chiunzi che è una delle due porte d’ingresso posteriori della Penisola Sorrentina, cioé quella che lega le Sirene a Polifemo, giù nell’antro della speculazione edilizia e della crescita senza regole dell’Agro Nocerino Sarnese. Gaetano Bove, medico veterinario, mi ci portò una mattina di fine estate un paio di anni fa raccontandomi come nasceva la terza azienda di Tramonti: come tante altre, cioé messa alle strette dal prezzo al ribasso dell’uva e dalla voglia di reagire. Meno male, ogni tanto bisogna togliersi gli schiaffi da faccia, ma solo se ne vale la pena e, comunque, al momento giusto, mai quando l’avversario è pronto a riceverlo: così Gaetano promosse l’azienda, siamo a Gete, frazione magica dove è al lavoro Gigino Reale con la sua osteria e con Fortunato Sebastiano in cantina. Qui, tra questi boschi di castagno dove pascolano capre e pecore, nascono i vini del Nord: eleganti, sottili, profumati, forti però, perché le uve maturano con il sole del Sud. L’annata 2005 era già stata convincente, ma questa selezione, la seconda dunque, ci ha strabiliato e ricordato in qualche modo il Vigna Grotta Piana di Ettore Sammarco, il bianco che da sempre più ci ha convinto in questo territorio. Il progetto è quello di Marsella, ormai sono sempre più persone ripetono: aspettare almeno un anno prima di muoversi, il 2006 è stato inghiottito, divorato, prosciugato dal mercato ad agosto, troppa la pressione per resistere. Ed è andata così, con profumi floreali, frutta bianca ben maturata, tanta sapidità, un cenno convinto di mineralità, buona freschezza pronunciata dalla falanghina, un vitigno che fa la differenza. Abbiamo allora un bianco complesso, ricco, soddisfacente, assolutamente regalato per il prezzo, 6,8 più Iva, da reperire in fretta perché le bottiglie sono meno di quattromila. Noi riteniamo che a un anno abbia una buona capacità di esprimersi e sinceramente non abbiamo esperienza di tempi lunghi con i bianchi della Costiera, ma almeno per tutto il 2008 si potrà godere e sperare in una sua sicura ulteriore evoluzione, soprattutto nel senso del riequilibrio. Lo beviamo su tutti i piatti dell’alta ristorazione della Penisola, eleganza su leggerezza. Difficile restare stupiti dove altrimenti c’è tecnica senza prodotti. Ma questa è un’altra storia, nel frattempo la cantina è ormai completa, gli amici saranno chiamati a festeggiare, lo faremo il primo di dicembre insieme agli altri produttori.
Sede a Tramonti. Via Salficiano, 18
Tel e fax 089.876748
Enologo: Carmine Valentino
Bottiglie prodotte: 20.000
Ettari: 7 di proprietà
Vitigni: tintore, piedirosso, falanghina, biancolella, pepella
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