di Adele Elisabetta Granieri
A Pantelleria si produce un’uva passa unica al mondo, dai chicchi zuccherini grossi e carnosi e dai vinaccioli croccanti, che assomiglia quasi a un frutto fresco. Gli acini utilizzati sono di sole uve Zibibbo, distesi al sole nei tipici graticci o nei tunnel per l’essiccazione, che dura circa 40 giorni, poi sottoposti ad un’ attenta selezione che porta alla scelta dei chicchi e i grappoli migliori.
L’uva passa pantesca è il simbolo del continuo rimescolamento di culture che è la dieta mediterranea. Un’ ingrediente icona della cucina siciliana in grado di aggiungere personalità a qualsiasi ricetta e di declinarsi perfettamente in piatti dolci e salati.
Un tempo esportata in tutto il mondo e fonte di reddito per i panteschi, è stata progressivamente sostituita dall’uva sultanina, senza semini.
Con il progetto PanTesco, Pellegrino promuove l’utilizzo in cucina dell’uva passa pantesca, con un progetto di valorizzazione che parte dai piccoli forni siciliani e dalla maestria degli artigiani del panettone che portano i deliziosi e inconfondibili profumi dell’uva Zibibbo nel rituale più ghiotto del Natale.
Cinque interpretazioni nel segno del Made in Sicily: “La Mora”, del Panificio D’Angelo di Palermo, arricchisce un impasto tradizionale con l’uva passa di Pantelleria e il cioccolato di Modica; “Orlando”, del forno A Maidda, di Trapani, resta fedele alla ricetta tradizionale, con una lievitazione di 36 ore e una lavorazione di 72 ore; “Gattopardo”, della Pasticceria Sciampagna di Palermo, unisce alla migliore ricetta tradizionale i profumi e i sapori unici di Pantelleria con due ingredienti preziosi, l’uva passa e il nettare di Nes passito naturale; “Barocco”, del Forno Cuttone, di Paternò (CT), è un panettone classico impreziosito dall’uva passa di Pantelleria e dai canditi provenienti dalla piana di Catania, amalgamato con un tocco di brio, il passito liquoroso, “Maiolica” di Angelo Calandra di Valguarnera Caropepe (EN), alla ricetta classica unisce l’uva passa di Pantelleria imbevuta per 24 ore nel passito liquoroso.
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