di Gaspare Pellecchia
Benedetti quei Greci che ce l’hanno tramandata!
Pastori lo erano, ma anche buongustai, tanto da creare un dolce che se non lo prepari non ti sembra Pasqua.
Grano cotto mischiato con ricotta di pecora e poi, col tempo, addolcito dai frutti caldi del Mediterraneo: aranci e cedri macerati nello zucchero.
Ma gli abitanti del mare non si accontentarono, vollero per questo dolce prendere i profumi del tempo, di quando viene la Pasqua e colsero i fiori d’arancio per ricavarne un olio profumato.
Tutta questa bontà di dio dove metterla? In una sfoglia morbida e croccante, che va bene per molti giorni per farti tenere la Pasqua nel cuore, ed essere più buono per un mese intero.
A me piace prepararla così, come da sempre si fa a casa mia, e mi piace tanto che te la voglio far cucinare. Per questo ti dò la mia ricetta
Mischia 500g. di ricotta con 500g. di zucchero (i gusti oggi sono cambiati, perciò ne metteremo un po’ meno, diciamo 450g.), e aggiungi 500g. di grano già cotto e riscaldato con 1 noce di burro e 200g di latte.
All’impasto unisci 5 uova intere, cannella, vainiglia, acqua di fior d’arancio, 250 grammi (o di più, a gusto) tra cedro e scorzetta d’arancio, un pizzico di sale e mescola bene.
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La versione salernitana prevede l’aggiunta di crema pasticcera, che puoi preparare con 45 g. di farina, 120 g. di zucchero, 3 uova, 1/2 l. di latte tiepido. Dopo averla fatta raffreddare aggiungila al composto.
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Per la pasta frolla esterna impasta velocemente: 300 g. di farina,150 g. di burro lasciato ammorbidire qualche ora (oppure 75 g. di sugna bianca + 75g. di burro),120 g. di zucchero,3 tuorli, 1 bianco d’uovo.
Metti la sfoglia in un bel ruoto imburrato e infarinato. versaci il composto e mettici sopra delle striscioline come fai per la crostata; inforna a 180°, dopo circa un’ora è pronta.
Lasciala raffreddare e mettila in un piatto da portata.
Siediti solo o in compagnia, taglia e mangia, poi respira e sentirai ritornare tutti i profumi di un tempo lontano, buongustai gli italiani, concordi?
Auguri.
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