di Marco Contursi
Eduardo Palma ha il physique du role del pasticciere, alto e piazzato. Ha il viso buono come buone sono le sue creazioni. Proprio la mia recente visita per ritirare una graffa per un evento speciale, è stata l’occasione per parlare con lui di una cosa che da tempo mi frullava in testa: Ma che fine ha fatto la pasticceria classica napoletana di Natale? Mostaccioli, Roccocò, Raffiuoli, Divino Amore, struffoli, susamielli, zeppole col miele, cassatine, torrone, scorzette ripiene.
Ormai non c’è blog o testata che non riporti classifiche di panettoni con i soliti nomi che girano nelle prime posizioni da anni. E se da un lato mi fa piacere che molti di questi fuoriclasse del dolce meneghino siano campani, dall’altro lato mi chiedo: ma perché non si parla mai di pasticceria tradizionale napoletana? Ma perché ormai tutti, e dico tutti, si sono messi a fare panettoni? E soprattutto come è possibile che certi panettoni di marche famose industriali escano a 1.99 al kg mentre quelli di pasticcieri famosi a oltre 30? Trovo eccessivi i due estremi come trovo eccessiva questa omologazione lavorativa sia di molti pasticcieri che di molti blog che parlano di food. Fare cultura è offrire spunti nuovi e interessanti ai lettori e non ripetere fino allo sfinimento lo stesso argomento, sia esso pizza o panettone.
Tutte domande inevase, ma è bastato venire qui alla pasticceria Palma per riconciliarmi col Natale Napoletano. La vetrina, seppur non completa di tutte le specialità, è un trionfo di dolci tradizionali: mostaccioli sia semplici che ripieni, roccocò sia teneri che più duri, susamielli, paste di mandorla, scorzette candite e finanche i fichi ripieni al cioccolato cilentan style.
Una passione, quella per la pasticceria, che sin da piccolo ha accompagnato Eduardo che finita la scuola, andava a bottega da pasticcieri locali per apprendere i segreti di questa arte. Una lunga gavetta culminata con l’apertura di una pasticceria tutta sua 12 anni fa. Ottimi lievitati a colazione e dolci di qualità con un occhio al prezzo, poiché come dice Eduardo “dobbiamo avvicinare tutti alla pasticceria di qualità, a costo di guadagnare un po’ di meno, ormai tra supermercati e colleghi che fanno prezzi incredibili ( 6 euro al kg tutti i dolci anche torte costose come la caprese o quelle decorate), la vita del pasticciere si è fatta dura”. E’ sicuramente vero, ma nessuno potrà mai togliermi il piacere di venire qui, scambiare due chiacchiere con Eduardo che sta sempre nel suo laboratorio a sfornare bontà, aiutato da Maria. Comprare da lui, come da tanti piccoli artigiani, significa mantenere vive le tradizioni locali, far sopravvivere le piccole botteghe, quelle che pure se chiami senza giorni di preavviso, una torta te la preparano sempre, o magari una graffa a forma di cuore per il più dolce degli anniversari. Ripiena di cioccolata of course.
p.s. per la cronaca, Eduardo fa pure un buon panettone a prezzo umano. Non sarà ai livelli di alcuni fuoriclasse ma nella versione a cioccolato si è fatto mangiare con piacere l’anno scorso in una tavolata natalizia di amici buongustai. E costa giusto la metà. E di questi tempi, molti devono guardare pure al prezzo.
Pasticceria Palma
via Pietro Fimiani 45 Castel San Giorgio (Sa)
tel 081952026
Dai un'occhiata anche a:
- L’universo femminile della pasticceria Caridi a Reggio Calabria
- Pasticceria Imperio 1860, la piu antica della provincia di Salerno
- Pasticceria Fiore: una tradizione che profuma di famiglia
- “La Crema di Berenice”, una romantica storia di una gelateria monogusto
- L’healthy yogurt di Nancy Sannino: senza lattosio, proteico e zero grassi per la novità estiva di Celestina
- Gelateria Ikigai a Sant’Agata, il senso di vivere nei sorbetti di Marco Casa
- Pasticceria Pieretti: Tradizione e Innovazione a Puccianiello
- Café Merenda a Roma: viaggio goloso nel regno di Chiara Caruso, dai lievitati alle “torte gentili”