di Marco Galetti
Difficilmente mi entusiasmo, eppure, quando succede, il più delle volte basta poco perché un sorriso a 32 denti, impegnati con anima e corpo a degustare, modifichi l’espressione del mio viso, pensieroso e disilluso fino ad un momento prima.
Ieri è successo con un piatto semplicissimo che, nelle sue linee essenziali, dovrebbe essere insegnato a scuola e presentato a tavola almeno un giorno alla settimana per tutto il periodo della collezione primavera-estate.
Diciamo così, finché sarà possibile trovare pomodori freschi approfittiamone, ci sarà tempo e modo per verdure verdi a foglia larga, per carciofi, verze, piselli, fave, asparagi per poi tornare, di nuovo, a riassaporare l’inarrivabile regalo in abito rosso senza difetti che la natura continua a farci.
Solo qualche accorgimento per una ricetta semplice, senza farsi tentare da stravaganze pseudo modaiole da fuf blogger indotto in tentazione, indicazioni base che non necessitano nemmeno di dosi, un piccolo solco, una linea guida che può essere percorsa riparametrandola sui propri gusti e secondo quantità desiderate e consentite dal proprio giro vita.
Cuocere una pasta corta, mezzi paccheri, tubettini, mezze penne, farfalle, falchi pellegrini, qualunque formato che possa sfamare un pellegrino quando il sole picchia duro.
Beh, quando il sole picchia duro, bisogna rispondere per le rime con una ricetta a protezione solare totale eppure senza filtri, nulla da leggere tra le righe, se non un’unica parola, semplicità.
Scolare la pasta molto al dente, condirla con un cucchiaio d’olio, e lasciare che si raffreddi da sola senza ricorrere assolutamente al passaggio sotto l’acqua fredda che può andare bene al limite per la preparazione di un’insalata di riso.
Nel frattempo preparare una dose abbondante di salsa fredda frullando delicatamente aglio, basilico, un peperoncino, un pizzico di sale e i pomodori freschi che la natura ci offre.
Amalgamare secondo il proprio gusto pasta e salsa,(se dovesse avanzare del sugo potrà servire per preparare un gustoso aperitivo: crostini caldi di pane toscano tostato e salsa fredda) riempire, pressando bene, un contenitore a forma di cupola, una ciotolina mono porzione o una zuppiera e lasciare in frigo almeno un quarto d’ora.
Qualche minuto prima di servire a tavola, capovolgere le cupole, completare il piatto con un cucchiaio di salsa e un ciuffo di basilico e vincere a mani basse e a bocca piena la sfida alla calura sorridendo con gli occhi.
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