
Eravamo già in agitazione da alcuni giorni per l’arrivo in tenuta del mitico Gagliardone and family.
Cosa cucinare? La genovese di zuzzeri al Taurasi o la pasta e fagioli al forno con i piedini di maiale, la lasagna profumata dell’Irpinia o la parmigiana di melenzane, i broccoli all’aringa affumicata o la zuppa stocco e patate…Amletici dubbi che si risolvono sempre con un pizzico di giocosa cattiveria, da parte mia, naturalmente. Una farfallina mi aveva ventilato l’ipotesi che al Mimmo regionale non stavano molto simpatiche le cipolle allora per la legge del contrappasso, cipolle siano, ma…di quelle serie: Cipolla Ramata di Montoro!
Ziti spezzati alla ramata di Montoro, primo sale basilico e pepe

Ingredienti per otto persone :
otto cipolle varietà ramata di montoro
un bicchiere di olio extravergine di oliva del frantoio, spremitura a freddo
una manciata di pepe nero a grani
½ kg. di pecorino irpino primo sale
un mazzetto di basilico fresco
800 gr di ziti da spezzare(forse è meglio 1 kg, se avete Mimmo Gagliardi a tavola)
qualche foglia di alloro
un bicchiere di vino bianco, quale? Fiano di Avellino, of course…
sale q.b.
Procedimento
Sbucciare le cipolle senza piangere. Come si fa? Mentre si sbuccia, si guarda da un’altra parte, unico controindicazione è che potreste ritrovarvi con qualche dito in meno.
Affettarle quanto più sottili possibile, ma comunque a mano.
Mettere l’acqua bollire, a bollore pronunciato calare la pasta insieme ad un pizzico di sale.
Versare l’olio in una pentola, non aspettare il punto di fumo, ed aggiungere le cipolle, una leggera indoradura e versare il vino e mettere qualche foglia di alloro e la manciata di pepe nero.
Lasciare consumare per mezz’ora, dopodichè addizionare i tocchetti di pecorino primo sale.
Dieci minuti ed è pronto.
Addizionare a fuoco spento una generosa dose di basilico e condire la pasta scolata al dente, spadellandola in un altro recipiente per farla amalgamare bene.
Impiattate con un minimo di decorazione e…Mimmo è servito!!!
Abbinamento : avendo da fare con la ramata di montoro, tendenza dolce a go-go, aromaticità più che spiccata, ancora aromaticità e speziatura dell’alloro e del pepe, la sapidità del primo sale pecorino(non tantissima, ma comunque è percettibile), ci premuniamo di un cru di Fiano di Avellino Montesole Vigna Acquaviva 2009 del bravo quanto “serafico” Michele D’Argenio, appartenente alla categoria E.G.P.(enologi giovani e promettenti). Ed il vino ce la fa, eccome se ce la fa!!! Vero Mimmo?
Ricetta di Tenuta Montelaura
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